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Vito Crimi e le dichiarazioni poco caute

Massimo Bordin
Il senatore Vito Crimi è un po’ il volto rassicurante del movimento di Grillo. Lo ricorderete forse primo capo gruppo dei pentastellati di palazzo Madama, quando ebbe un momento di notevole visibilità. 
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Il senatore Vito Crimi è un po’ il volto rassicurante del movimento di Grillo. Lo ricorderete forse primo capo gruppo dei pentastellati di palazzo Madama, quando ebbe un momento di notevole visibilità. Appariva in tv sempre in coppia con la sua parigrado Roberta Lombardi che nei corridoi di Montecitorio era soprannominata “orizzonti di boria”. Inevitabile che, al confronto, Crimi facesse la sua figura. Una sola volta esagerò sostenendo che Napolitano quando aveva ricevuto la delegazione del M5s si era addormentato mentre i delegati, lui e la Lombardi, esponevano le loro tesi. Ci furono reazioni indignate, anche se qualcuno in privato diceva che, se fosse stato vero, c’era da comprendere perfettamente il presidente della Repubblica. In ogni caso a chiudere le polemiche provvide una foto che mostrava Crimi saporitamente appisolato nel suo banco alla Camera. Da allora il senatore è più cauto nelle dichiarazioni, derogando solo qualche volta. L’ultima ieri quando, nel motivare la sua contrarietà alla riforma costituzionale, ha usato un argomento di carattere generale. “In questo paese quando si parla di riforme l’esito è disastroso. E’ successo su scuola e giustizia. Noi ci opporremo sempre”. Niente riforme, meglio non rischiare. Questo il concetto. Dunque, una volta ottenuto il reddito di cittadinanza, si può chiudere il Parlamento? 
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