PUBBLICITÁ

La Lega e la sinistra: cambiate o no, meglio starsene alla larga

Massimo Bordin
Dal 1994 a oggi sono passati ventidue anni. Il primo 25 aprile della cosiddetta Seconda repubblica vide la partecipazione, sia pure contestata, dell’allora leader della Lega che riteneva utile sottolineare la sua adesione ai valori evocati dalla manifestazione, pur battendosi per la secessione del Nord dall’Italia.
PUBBLICITÁ
Dal 1994 a oggi sono passati ventidue anni. Il primo 25 aprile della cosiddetta Seconda repubblica vide la partecipazione, sia pure contestata, dell’allora leader della Lega che riteneva utile sottolineare la sua adesione ai valori evocati dalla manifestazione, pur battendosi per la secessione del Nord dall’Italia. Oggi l’attuale leader della Lega diserta la manifestazione e propone la secessione dell’Italia, unita, dall’Europa. Se ne deduce che la Lega è cambiata pur restando qualcosa da cui è meglio tenersi lontani. Quello stesso 25 aprile di ventidue anni fa la sinistra più intransigente sosteneva che, tutto sommato, Gianfranco Fini, allora ancora a capo del Movimento sociale italiano, era comunque da preferirsi al Cavaliere. Oggi autorevoli esponenti della minoranza del Partito democratico dicono di preferire che il centrodestra candidi unitariamente a sindaco di Roma una fascista piuttosto che uno sostenuto dal Cavaliere. Se ne deduce che quella sinistra resta qualcosa da cui tenersi lontani anche perché non cambierà mai.
PUBBLICITÁ