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"L'ideologia gender cancella noi donne". E l'icona antifranchista Lidia Falcón va a processo

Giulio Meotti

Femministe contro “quei fascisti di Podemos”. Al centro, la legge sull'autodeterminazione di genere del ministro Montero. "Il femminismo usurpato per convogliare la lotta al cambiamento climatico, l’anticapitalismo, i diritti trans"

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Nei giorni scorsi è stato “il murale femminista non si tocca” lo slogan con cui il quartiere di Madrid della Concepción si è ritrovato  in piazza per protestare contro la proposta di Vox di cancellare il murale dove sono raffigurati i volti di quindici donne e la scritta: “Le capacità non dipendono dal tuo genere”. Ha fatto meno notizia, perché meno incasellabili nel gioco femminista donne buone contro populisti cattivi, la richiesta di dimissioni che alcune organizzazioni femministe hanno rivolto al governo socialista. Vogliono la testa del ministro dell’Uguaglianza Irene Montero. L’organizzazione Confluencia Movimiento Feminista ha chiesto al premier Pedro Sánchez di licenziare Montero. “Podemos è un misto di populismo e fascismo”, ha detto Lidia Falcón, presidente della Confederazione delle organizzazioni femministe e fondatrice del Partito femminista spagnolo nel 1979, l’icona della libertà delle donne che fu torturata dai franchisti. “Sono il cavallo di Troia di varie lobby, compresa quella della mafia della prostituzione e sono stati incoraggiati da quel partito, Podemos, che è un misto di populismo e fascismo”.

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Nei giorni scorsi è stato “il murale femminista non si tocca” lo slogan con cui il quartiere di Madrid della Concepción si è ritrovato  in piazza per protestare contro la proposta di Vox di cancellare il murale dove sono raffigurati i volti di quindici donne e la scritta: “Le capacità non dipendono dal tuo genere”. Ha fatto meno notizia, perché meno incasellabili nel gioco femminista donne buone contro populisti cattivi, la richiesta di dimissioni che alcune organizzazioni femministe hanno rivolto al governo socialista. Vogliono la testa del ministro dell’Uguaglianza Irene Montero. L’organizzazione Confluencia Movimiento Feminista ha chiesto al premier Pedro Sánchez di licenziare Montero. “Podemos è un misto di populismo e fascismo”, ha detto Lidia Falcón, presidente della Confederazione delle organizzazioni femministe e fondatrice del Partito femminista spagnolo nel 1979, l’icona della libertà delle donne che fu torturata dai franchisti. “Sono il cavallo di Troia di varie lobby, compresa quella della mafia della prostituzione e sono stati incoraggiati da quel partito, Podemos, che è un misto di populismo e fascismo”.

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Il Partito femminista spagnolo fondato da Falcón è stato anche espulso da Izquierda Unida, per essersi opposta alla legge sulla transessualità preparata da Montero, nota per aver chiesto: “Esistono uomini e donne? Cosa vuol dire essere uomo e donna?”. La Legge dovrebbe essere approvata in due settimane e permetterà la registrazione del cambio di sesso senza alcun rapporto medico. Basta autodichiararsi. 

   
In risposta, cento organizzazioni femministe hanno lanciato l’Alleanza contro la cancellazione delle donne, che denunciano la scomparsa dai nuovi documenti istituzionali dell’indicazione del sesso di una persona. In un articolo su Público, Falcón ha denunciato una  legge che consente di sottoporre i bambini di quattro anni a “ormoni e castrazione” e rende più facile per “lobby di gay, omosessuali, lesbiche e transessuali fabbricare bambini a loro misura” nelle pance di altre donne, “che smaltiscono come se fosse bestiame”. Falcón insiste sul fatto che l’ideologia di genere “cerca di fare sparire le donne”. L’8 maggio a Madrid si decise di non celebrare più la festa della donna, ma dei “corpi femminilizzati”. Per questa sua battaglia, Falcón andrà a processo per istigazione all’odio dopo la denuncia dell’Observatorio Contra la Homofobia de Cataluña.  

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Cuca Casado, coautore del libro “Desmontando el Feminismo Hegemónico”, coordinato da Irune Ariño e curato da Unión Editorial, dice che il femminismo al potere oggi in Spagna è influenzato dal marxismo. Parole simili a quelle del vescovo di San Sebastián, José Antonio Munilla, che nella sua ultima omelia ha accusato: “L’ideologia di genere occupa l’anima dell’occidente, precedentemente contesa dal marxismo e dall’umanesimo cristiano. E’ una metastasi del marxismo ormai assunta dalla cultura maggioritaria secolarizzata in occidente”. 

   
Pablo de Lora, professore di Filosofia del diritto, dice che il femminismo classico ha vinto e che quello nuovo ha un’altra agenda: “E’ un movimento ‘zombi’ perché i suoi intenti originali – la lotta contro la discriminazione e l’uguaglianza nei diritti – sono finiti con il proprio successo, ma quella scia di prestigio serve a convogliare richieste politiche che non hanno niente a che fare con il femminismo, come la lotta al cambiamento climatico, l’anticapitalismo, i diritti trans”. Quando ha sentito che una legge  stava per cancellare la differenza sessuale, Falcón ha commentato: “Se un uomo può venire qui e dire che è una donna, allora io da oggi sono Maria dell’Incarnazione”. 

 

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