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Libero aborto in Francia

Giulio Meotti

Oltralpe viene estesa l’interruzione di gravidanza ma viene fermata la strage di pulcini. Redeker: “Una Disney razionalista”

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Dal 2026 in Francia niente più tigri, leoni e animali feroci al circo. E’ la legge del ministro della Transizione ecologica Barbara Pompili per “il benessere della fauna selvatica”. Dal 2021 è stata proibita l’eliminazione dei pulcini maschi tramite schiacciamento negli allevamenti, come da legge del ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume. Chiusi anche gli allevamenti dei visoni da pelliccia. Nelle stesse ore, l’Accademia nazionale di medicina prendeva posizione contro la legge che estende l’aborto da dodici a quattordici settimane, adottata dall’Assemblea nazionale. Si consente anche alle ostetriche di eseguire aborti chirurgici e si rimuove la clausola di coscienza per i medici. E’ una giornalista e femminista come Elisabeth Lévy alla radio a spiegare che “siamo passati da un diritto legittimo a uno fine a se stesso, felici di accogliere il numero crescente di aborti praticati”. Una gravidanza su quattro. “Per loro non è un problema umano e medico ma una bandiera ideologica. Non difendono più il diritto all’aborto, ma l’aborto come risultato. E si congratulano a vicenda quando aumentano. E’ la totale banalizzazione”.

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Dal 2026 in Francia niente più tigri, leoni e animali feroci al circo. E’ la legge del ministro della Transizione ecologica Barbara Pompili per “il benessere della fauna selvatica”. Dal 2021 è stata proibita l’eliminazione dei pulcini maschi tramite schiacciamento negli allevamenti, come da legge del ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume. Chiusi anche gli allevamenti dei visoni da pelliccia. Nelle stesse ore, l’Accademia nazionale di medicina prendeva posizione contro la legge che estende l’aborto da dodici a quattordici settimane, adottata dall’Assemblea nazionale. Si consente anche alle ostetriche di eseguire aborti chirurgici e si rimuove la clausola di coscienza per i medici. E’ una giornalista e femminista come Elisabeth Lévy alla radio a spiegare che “siamo passati da un diritto legittimo a uno fine a se stesso, felici di accogliere il numero crescente di aborti praticati”. Una gravidanza su quattro. “Per loro non è un problema umano e medico ma una bandiera ideologica. Non difendono più il diritto all’aborto, ma l’aborto come risultato. E si congratulano a vicenda quando aumentano. E’ la totale banalizzazione”.

 

Il professor Israël Nisand, presidente dei ginecologi francesi, pur favorevole all’aborto, spiega sulle pagine del Monde che a quattordici settimane un’interruzione di gravidanza consiste nella distruzione del cervello del bambino: “A dodici settimane, un feto misura 85 millimetri. A quattordici, 120 millimetri e ha la testa ossificata. Devi fare il feto a pezzi e schiacciargli la testa per farlo uscire”. E’ costernato il filosofo francese Robert Redeker. “Ma rientra perfettamente nella logica neoprogressista”, dice al Foglio. “E’ una grande inversione. La vita animale vale di più agli occhi dell’ideologia dominante, della vita umana. Le teste dei bambini vanno schiacciate in un aborto a quattordici settimane. Ma il Parlamento garantisce che i pulcini non vengano più schiacciati negli allevamenti. E’ un’asimmetria significativa. La vita animale è divinizzata, la vita umana è profanata”. Di neopaganesimo parla Redeker. “In Francia, la violenza dell’anticattolicesimo accresce questa inversione. Ci stiamo allontanando dalle radici ebraiche e cristiane dell’Europa e questo indebolisce la sacralità della vita umana”. Il femminismo inibisce ogni critica. “E’ un argomento inarrestabile, contro il quale non possiamo fare nulla, che impedisce di pensare, che paralizza la ragione. Anche i media lo usano. Abbiamo voluto, in modo stupido, opporci alla ragione e alla fede; ora che la fede è crollata, è crollata anche la ragione”. Ci si appella alla compassione. “Un antropomorfismo infantile”, ci dice Redeker. “La Disney ha infantilizzato le società occidentali nel loro rapporto con gli animali. Liberiamo la nostra umanità che trasferiamo agli animali. Un odio di sé e per la vita umana che fa anche il discorso ambientalista catastrofista e apocalittico e che presenta l’uomo come un pericolo per la natura, un intruso. La ragione occidentale non è il razionalismo utilitarista. T. W. Adorno ha fatto questa critica. E’ molto giusta. Questo razionalismo è una perversione della ragione”. Come nelle “Uova fatali” di Bulgakov, in cui lo scienziato è vittima del proprio progresso. Non è ottimista, Redeker. “Il declino della ragione occidentale è un fenomeno storico che non può essere fermato dall’oggi al domani”. E’ dura tornare indietro una volta imboccata la strada in cui la legge giustamente proibisce la vivisezione della foca, ma la stessa legge consente la vivisezione del feto.

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