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“Il nichilismo ha una sua logica”. In Olanda eutanasia ai sani over 75

Giulio Meotti

Intervista al filosofo Kinneging sulla nuova proposta di legge

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Roma. Era il 1991 e l’Olanda iniziava a discutere di legalizzare l’eutanasia. Ai più sembrò una cosa doverosa: perché non aiutare a morire i morenti? C’era invece chi, già allora, avvertiva sul rischio dello slippery slope, il piano inclinato, la china. Il 1991 fu l’anno in cui Huibert Drion, giudice della Corte suprema, scrisse un articolo sul Handelsblad: “Mi sembra che molte persone anziane potrebbero trovare grande conforto se potessero avere un modo per porre termine alla propria vita in modo accettabile nel momento in cui sembra loro giusto”. Drion propose di legalizzare per tutti l’eutanasia oltre i 75 anni, sani e malati, e su richiesta. La proposta è appena arrivata all’attenzione del Parlamento olandese.

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Roma. Era il 1991 e l’Olanda iniziava a discutere di legalizzare l’eutanasia. Ai più sembrò una cosa doverosa: perché non aiutare a morire i morenti? C’era invece chi, già allora, avvertiva sul rischio dello slippery slope, il piano inclinato, la china. Il 1991 fu l’anno in cui Huibert Drion, giudice della Corte suprema, scrisse un articolo sul Handelsblad: “Mi sembra che molte persone anziane potrebbero trovare grande conforto se potessero avere un modo per porre termine alla propria vita in modo accettabile nel momento in cui sembra loro giusto”. Drion propose di legalizzare per tutti l’eutanasia oltre i 75 anni, sani e malati, e su richiesta. La proposta è appena arrivata all’attenzione del Parlamento olandese.

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L’Alta corte dell’Aia ad aprile aveva già stabilito che la vita di un paziente psichiatrico può essere interrotta anche se il malato non può più esprimere chiaramente la propria volontà. Tenendo conto dello stato del paziente, il tribunale ha stabilito che il medico non doveva verificarne i desideri al momento della somministrazione dell’eutanasia se il paziente aveva già espresso di essere a favore. La parlamentare Pia Dijkstra ha depositato ora una proposta di legge per estendere l’eutanasia a tutti gli over 75, dopo che una ricerca del governo ha rivelato che diecimila olandesi con più di 55 anni hanno un forte desiderio di morire. Gert-Jan Segers, leader dell’Unione cristiana al governo, è contrario: “Trovo straordinariamente doloroso che in un momento in cui gli anziani si sentono più vulnerabili (a causa del coronavirus, ndr) si presenti una proposta che sappiamo causerà a molti di loro maggiore insicurezza”.

 

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Di intellettuali e studiosi che si sono messi di traverso al “treno olandese” del progresso non se ne trovano molti. Uno è Andreas Kinneging, filosofo del diritto all’Università di Leida. “Questa proposta sugli over 75 anni è una logica conseguenza del sovranismo individuale. Ne è una conclusione quasi naturale. Il paese è pronto per questo ulteriore passo”. Kinneging dice che in Olanda è al potere la seconda generazione postcristiana. “Il cristianesimo è finito qui due generazioni fa. Le chiese sono tutte vuote, ovunque. E le stanno trasformando in discoteche, appartamenti, anche nella mia strada una chiesa è diventata un caffè e un centro spirituale. Tra vent’anni ci saranno solo venti chiese in tutto il paese. La terza generazione postcristiana, la prossima, non avrà neanche quella sensibilità cristiana che un po’ permane e non avrà problemi di coscienza. Il limite di 75 anni è ancora molto cristiano e il prossimo passo sarà eliminare ogni limite. Sarà la death on demand. Il nichilismo ha una sua logica. E’ un fenomeno occidentale e avrete anche in Italia questa discussione nei prossimi anni. Io penso che la tradizione europea agostiniana, aristotelica, tomista, si oppone a questo tipo di estremismo individualista. Il cristianesimo ha un altro tipo di visione della vita umana”. Perché l’Olanda arriva sempre prima? “Siamo solo il laboratorio di questi fenomeni, la frontiera della modernità, e forse ha che fare con il calvinismo. Quando la legge sull’eutanasia fu approvata, vent’anni fa, nessuno o quasi aveva capito che era un treno in movimento che non si ferma mai”. Che accadrà? “Due possibilità: una completa società di mercato e individualismo o una sorta di Ddr 2.0, dove lo stato controlla tutto. O una combinazione delle due. Si deciderà a piacimento di ogni fase della vita umana. E la chiameremo ‘dignità’. E’ una grande disputa metafisica e filosofica. E’ una guerra fra due princìpi. Spero in una rivolta, ma temo che non ci sarà”. In attesa di vedere come la faccenda evolverà ulteriormente, è la fantascienza che forse può aiutarci, quella che ha fatto proiezioni non di mondi futuristici, ma in cui viviamo. Un mondo distopico dove gli anziani stanchi di vivere sono condotti nei centri statali per l’eutanasia. Guardando video di paesaggi naturali e sotto l’effetto dei narcotici, gli anziani sono accompagnati alla “dolce morte”. Era il film del 1973 “Soylent Green” con Charlton Heston e si svolgeva in un immaginifico 2022. Sbagliarono solo di due anni.

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