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Nasce il nuovo Pc

Roberto Maroni

Leggete bene, il comunismo non c’entra. Dopo gli annunci, i tweet e i selfie, arriva il magic moment in cui i cittadini verificano se gli annunci sono diventati realtà

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No, il comunismo non c’entra, arrivate a leggere fino in fondo. Come avevo previsto, il recente terremoto elettorale non ha portato alla crisi di governo, a rimpasti né (tantomeno) alla rinascita del centrodestra. E’ vero, il premier Conte si è spaventato, temeva di essere immolato sull’altare del nuovo corso salviniano e ha fatto una conferenza stampa per dare un annuncio sorprendente: “Il presidente del Consiglio si chiama Giuseppe Conte”. L’emozione gli ha poi preso un po’ la mano, e già che c’era ha lanciato un “penultimatum” ai due vicepremier: datemi una risposta subito o mi dimetto. La risposta è stata una telefonata che Salvini ha fatto a Di Maio per decidere (loro due) le priorità del governo. Ai miei tempi non funzionava così, ma nella Terza Repubblica ci sta. E’ utile ogni tanto cambiare prassi e stili di vita, ma in politica c’è una regola aurea che si afferma sempre: la concretezza. Dopo gli annunci, dopo i tweet, oltre le dirette Fb e i selfie su Instagram, arriva il magic moment in cui i cittadini verificano se gli annunci sono diventati realtà. Se si sono concretizzati. Concretezza, appunto, è la parola chiave del vocabolario di chi si propone, oggi, di dar voce alla richiesta crescente (almeno al nord) di meno tasse, meno burocrazia, più lavoro, basta “no” a tutto. Un nuovo partito della concretezza? Chissà. A leggere i giornali qualcuno ci sta lavorando. Se nascesse (ma non chiamatelo “Pc” mi raccomando…) sarebbe, per molti, un’attrazione fatale. Stay tuned.

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