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bandiera bianca

La presunta occupazione Rai del centrodestra vacilla al primo scandalo

Antonio Gurrado

Tanto si era parlato di TeleMeloni in rapporto ai nuovi palinsesti della tv pubblica, ma i recenti casi – da Facci ai commentatori sportivi – dimostrano che forse si era un po' esagerato

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Questa cosa che il centrodestra – anzi, come dicono quelli che se ne intendono, la destra; anzi, come dicono quelli che se la tirano, le destre – dicevo, questa cosa che il centrodestra, la destra e le destre siano rapidissimi ed efficacissimi nell’occupare in armi tutti i ruoli chiave nella comunicazione credo necessiti di un aggiornamento. Prendete il caso Facci: il centrodestra, la destra e le destre hanno piazzato l’urticante giornalista nel palinsesto Rai e poi, senza nemmeno dargli il tempo di iniziare la trasmissione, gliel’hanno cancellata poiché macchiatosi di “vittimizzazione secondaria”, manco Viale Mazzini fosse un caucus anarcofemminista di Yale. E i famigerati commentatori pecorecci dei Mondiali di tuffi? Tutti a strillare che potevano permettersi di dire quelle enormità solo in quanto coperti da una temperie politica che favorisce il razzismo e il sessismo, il politicamente scorretto e la provocazione becera, lo schiaffo e il pugno futuristi e metaforici: oh, manco cinque minuti dopo i due telecronisti si sono visti consegnare il foglio di via. Quindi, cosa sta succedendo? O la notizia dell’occupazione di ogni tassello della comunicazione è lievemente (non fortemente; lievemente) esagerata, o questa presunta abilità pressoché dittatoriale tracolla alla prima insurrezione di chi grida allo scandalo sui social, oppure – chissà – il centrodestra, la destra e le destre se la caveranno pure a governare ma, davvero, a farsi opposizione sono bravissimi.

 

 

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