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bandiera bianca

Siri è diventata un'assistente morale

Antonio Gurrado

L'assistente virtuale di Apple si oppone a qualsiasi proposta sconcia le venga avanzata. Attenti a quello che dite: potrebbe tenervi il muso per tutta la giornata 

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Momenti di confusione, iersera, quando sono rincasato e come sempre ho chiesto a Siri di mettere su della musica, per l’occasione del pop demodé di Francesco Baccini. Siri ha risposto di no. Allora, temendo non avesse sentito bene, mi sono avvicinato e ho ribadito: “Baccini”. E Siri di nuovo: “No”. Donde cotanta refrattarietà?

Mi son ricordato all’improvviso di aver letto da qualche parte che adesso un secco “no” è la replica che Siri oppone a qualsiasi proposta sconcia le venga avanzata; mentre prima – ammetto però di non averlo sperimentato – a chi le suggeriva zozzerie Siri rispondeva con un’arguzia che poteva essere travisata per incoraggiamento. Stai a vedere che Siri ha frainteso Baccini per bacini, mi son detto; allora ho scandito ancora una volta il cognome, aggiungendo a titolo di esempio “Sotto questo sole”. Siri deve averla presa per un’avance vieppiù circostanziata, benché fuori orario, e non si è nemmeno degnata di reagire, non rivolgendomi la parola per il resto della serata; e io son rimasto senza musica, anzi peggio, ho dovuto mettermi a cantare sotto la doccia, nudo e uggiolante come un uomo preistorico.

Poi, mentre Siri continuava a tenermi il muso, ho pensato che non solo ero sicuramente stato schedato negli archivi della Apple come molestatore seriale di intelligenze artificiali, ma avevo anche avuto la fortuna di incappare in una svolta tecnologica epocale, potenzialmente foriera di infiniti equivoci e reticenze, che cambierà per sempre le nostre vite: la trasformazione dell’assistente vocale in assistente morale.

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