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BANDIERA BIANCA

Tornano gli scritti all'esame di maturità. Ma gli studenti si sentono asini

Antonio Gurrado

Dal Michigan è arrivata la notizia, poi negata, che la scuola avrebbe riconosciuto a certi allievi il diritto di sentirsi gatti. Da noi è più facile, vista le proteste dei maturandi per il ritorno della prova scritta: loro si identificano come muli. E non c'è smentita che tenga

Certe smentite contano più delle notizie. Prendete ad esempio la storia su cui è arrivato fresco fresco un contrordine dal Michigan: no, non è vero che il provveditorato di Midland ha intrapreso una politica di riconoscimento dei diritti degli studenti che non si identificano né come uomini né come donne ma come gatti. E no, non è vero che all’uopo il sistema scolastico locale, per chi si sentisse a disagio sia nel bagno dei maschietti sia in quello delle femminucce, abbia messo a disposizione delle lettiere. Poi certo, una smentita così secca conferma anzitutto che i diritti degli studenti che si identificano come gatti è una questione verosimile, che può essere meditata e dibattuta. Preannuncia anche che fra non molto, state a vedere, salterà su qualche felino bipede a rivendicare il diritto di farla in una lettiera. Ma soprattutto a noi italiani – dopo il ripristino delle prove scritte all’esame di stato e la conseguente protesta dei maturandi che ritengono inaccettabile fare un tema e una versione dopo due anni di dad a singhiozzo – questa smentita dimostra quanto sia invece urgente la questione degli studenti che si identificano come asini.

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