Scontro tra est e ovest
La Bulgaria si ribella all’interesse russo e (per ora) blocca South Stream
Domenica il primo ministro bulgaro, Plamen Oresharski, ha annunciato la sospensione dei lavori per la costruzione del gasdotto South Stream, cominciati già nel dicembre 2013 e considerati di grande interesse per la Russia.
[**Video_box_2**]Domenica il primo ministro bulgaro, Plamen Oresharski, ha annunciato la sospensione dei lavori per la costruzione del gasdotto South Stream, cominciati già nel dicembre 2013 e considerati di grande interesse per la Russia. Oresharski ha parlato dopo un incontro con tre senatori americani, tra cui il repubblicano John McCain: “Ho ordinato l’interruzione di tutti i lavori. Decideremo in seguito, dopo consultazioni con Bruxelles”, ha detto. Ieri però il ministro bulgaro dell’Energia, Dragomir Stoinev, è intervenuto dalla Cina sostenendo che la costruzione di South Stream “sembra irreversibile” e che la Bulgaria non abbandona il progetto. La Serbia ha annunciato che si vede costretta a sospendere i lavori per la costruzione del gasdotto, perché sul suo territorio si trova un segmento che viene dopo quello bulgaro, e finché Sofia non prenderà una decisione definitiva Belgrado rischia di costruire una tubatura allacciata al nulla.
La costruzione del tratto bulgaro è stata affidata al consorzio russo Stroytransgaz, che è controllato al 63 per cento dal Volga Group di cui è proprietario Gennady Timchenko, fedelissimo di Putin, sesto uomo più ricco di Russia secondo Forbes e messo sulla lista dei sanzionati dal governo americano dopo la crisi in Ucraina.
L’interruzione dei lavori è un intoppo inaspettato per gli interessi della Russia. La Bbc ha raccontato dopo le ultime elezioni che i bulgari parteggiano per il presidente russo Putin sulla crisi in Ucraina. Un mese fa la rivista tedesca Spiegel ha scritto che l’Unione europea teme che la Bulgaria sia ormai sotto il controllo del Cremino, troppo intimidita dalla propria dipendenza energetica (il 90 per cento del gas consumato dai bulgari viene dalla Russia). La compagnia russa del gas Gazprom ha scritto al ministero dell’Energia bulgaro una lettera segreta che conteneva le bozze di una legge su South Stream. La lettera è trapelata poi sui media e raccomanda di definire il gigantesco gasdotto come una semplice “griglia di connessione”, in modo da aggirare le regole Ue.
I siti d’informazione bulgari scrivono già da una settimana che la questione South Stream potrebbe spaccare il governo di coalizione. Ne fanno parte il Partito socialista (pro russo) e il Movimento per i diritti e le libertà (più filoeuropeo). L’estrema destra sta con la Russia, ed è una costante in Europa. La sfida tra est e ovest s’allarga. Due settimane fa l’Ungheria ha chiesto la revoca dell’immunità a un politico per i suoi legami con i servizi russi.