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Il Corano di Hosseini pesa un chilo in più su di noi

Andrea Mercenaro

"Il Corano dice il vero: dietro ogni prova e ogni dolore cui Dio ci sottopone c’è una ragione” dice lo scrittore

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Non l’ha detto un mullah assatanato, né il rampollo di una famiglia potente; Khaled Hosseini resta un letterato con riconoscimenti internazionali e milioni di volumi alle spalle; un fuggitivo, la cui famiglia ha dovuto chiedere asilo politico dopo il dominio russo su Kabul e per il quale, per anni, perfino in California risultò durissima sfangarla. Una persona per bene, grande scrittore, ragionatore raffinato e interlocutore della massima civiltà. L’aveva già detto, ha ritenuto di ripeterlo e ribadirlo due giorni fa, tornato per una missione con l’Onu in Afghanistan, nel pieno degli stupri musulmani sulle ebree confinanti con Gaza: “Ricorda ciò che dice il Corano: sia benedetto Colui nelle cui mani è tutto. Egli è sopra a tutte le cose potente. Creò la morte e la vita per provarci. Il Corano dice il vero: dietro ogni prova e ogni dolore cui Dio ci sottopone c’è una ragione”. Deve averla anche Hosseini, una sua ragione. Credo risulti abbastanza simile a quella per cui, di volta in volta, il Corano suo pesa un chilo di più sul culo nostro.

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