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Grande Camilleri, stesso calibro di un Di Pietrolleri o un Davigolleri

Andrea Marcenaro

Una settimana dedicata praticamente a lui e alle sue opere. "Il birraio", "Il commissario Montalbano", tante pagine belle e divertenti, secondo molti di genio

Andrea Camilleri, una settimana dedicata praticamente a lui e alle sue opere. "Il birraio", "Il commissario Montalbano", tante pagine belle e divertenti, secondo molti di genio. Camilleri solido e coraggioso testimone civile. “Camilleri”, l’hanno sancito Rai e grande stampa, “le cui testimonianze e interviste restano vere e proprie pietre miliari della nostra civiltà nazionale”. Storiche le interviste, imprescindibili gli appelli sottoscritti, sublimi le testimonianze e possenti le denunce. Il nostro "J'accuse" del nostro Émile Zola. Stesso calibro di quelle di un Borrelleri, di un Di Pietrolleri, di un Davigolleri o di un Gherardo Colombolleri (quindi di Lernelleri, Rutelleri, D’Alemilleri, De Bortolleri, Veltronilleri, Savianolleri, il vecchio Biagilleri, Montezemolleri, Carofigliolleri e Travaglilleri), assimilabili in grande parte a quelle di un intellettuale rarissimo come Carlo Freccerolleri. Che manco la Michela Murgia.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.