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Piccole scoperte da far notare all'Unesco, che islamizza le città più sacre dell'ebraismo

Andrea Mercenaro

Trovato nelle acque davanti a Cesarea un anello di smeraldo con incisa la prima immagine del Cristo “Buon Pastore”. Di duemila anni. Ecco. E intanto la Cassazione estetica dell'Onu nega migliaia di anni di presenza ebraica nelle città dei patriarchi

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 L’Onu, figlia di una storia tragica e prestigiosa, speranza dell’umanità tra quante possibili. Ce ne fidiamo e non possiamo che farlo. L’Unesco, sua colonna culturale per bellezza e sapere, Cassazione dell’Estetica agli occhi del mondo e di più: sacra istituzione. Unesco che nel 2016 islamizza le città più sacre dell’ebraismo, Gerusalemme e Hebron. Che nega migliaia di anni di presenza ebraica nelle città dei patriarchi e le assegna all’Islam palestinese. Unesco che non può non aver appreso la notizia di ieri: trovato nelle acque davanti a Cesarea un anello di smeraldo con incisa la prima immagine del Cristo “Buon Pastore”. Di duemila anni. Ecco. Per cui Unesco non potrà non confermare di come Cristo fosse palestinese e non ebreo. Uno. Due, proprio volendo, di come la scoperta dell’anello potrebbe suggerire che un improbabile Cristo ebraico sia stato notato dalle parti di Israele solo a partire dal 1948. Dopo Cristo. E avendo avuto il culo che non c’era il Covid.

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