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Lord Conrad Augias insiste con il ricciolino civettuolo

Andrea Mercenaro

Con lui puoi polemizzare per due miliardi di motivi, ma mai negare che sia intelligente e che interessi infiniti ne guidino il pensiero

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Ha chiuso l’ultima puntata di Rebus parlando di “Cuore”. Splendido il libro e splendido lui. Con Corrado Augias puoi polemizzare per due miliardi di motivi, mai negare che sia intelligente e che interessi infiniti ne guidino il pensiero. Ostenta un birignao all’apparenza ridicolo, ma soltanto in chi non se lo possa permettere. Lui può. E sarà stato forse vagamente opportunista, questo è verosimile dal momento che, come un Santoro qualsiasi, crocifisse Giovanni Falcone in quanto venduto ai socialisti, a beneficio immancabile del pubblico grosso. Soltanto quando tempi e schieramenti lo suggerirono, però. Poi, da opinionista intransigente, chiuse baracca e burattini e Falcone, o meglio, Giovanni, fu da allora il suo eroe. È apprezzato Oltretevere. Quasi. Dai curati delle migliori parrocchie. Quasi. Così come, quasi quasi, da chi si diletta in storia. Si avverte a tal punto british, lord Conrad Augias, che un altro piccadilly da circus come Severgnini, il sir Beppe, rischia di tirarsi una revolverata ogni volta che si risveglia. Perché poi un personaggio di naturale eleganza e di altissima levatura insista nell’esibire quel ricciolino civettuolo, di queste cose chiedete a Travaglio. Se non c’è lui, a Gad.

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