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Mughini dà i numeri? Credo di sì

Andrea Mercenaro

È una persona intelligente e credo sia lecito preoccuparsi. Se si agita così, finisce ricoverato

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È lecito preoccuparsi se una persona intelligente, secondo me, come Giampiero Mughini dà i numeri? Credo di sì. E Mughini, secondo me, li dà. Gli nominano l’estremismo della sinistra che fu? Non parliamo di Lotta Continua? E lui parte in quinta. Intendiamoci: non è che critichi, riveda, deplori, denunci, faccia a pezzi o si limiti a spianare, no, tutto è troppo poco: lui perde la capoccia. Strepita, impazzisce, starnazza, esplode. Di nuovo ieri per gli arresti di Parigi. Su questo chi sentiamo? deve aver chiesto il caporedattore, questa volta del Giorno. Mughini. Pronti. E di nuovo Mughini è andato in quinta: la feccia, la fecciaa, la fecciaaa, ha strepitato. Ha tirato bottiglie, stoviglie, si è lanciato in testate contro il muro, rovesciato tavoli, strabuzzato gli occhi, s’è irrigidito e bon, giù, svenuto. Dispiace, perché è stata parte della sua vita. Devastarla basterebbe. Non basta. E pazienza. Qui giunti, però, un dettaglio da niente. Nella seconda parte della vita, essendo persona sensibile e colta, Mughini ha amato e ama, tra infinite altre passioni, il design del Novecento. Meno, ma da dilettante anch’io. La sua casa è un museo. Però posso dirlo senza pretese di verità, anzi, tengo a ripeterlo, con la superficialità dell’amatore per diletto? Quando li vidi, tre quarti dei suoi pezzi mi sembrarono fasulli. Ecco. È che Mughini vive d’amore. Fosse mai vero, mica li cambia, quello, li fa a pezzi e lo ricoverano.

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