Gustavo Zagrebelsky (foto LaPresse)

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Zagrebelsky spiegato a se stesso

Andrea Marcenaro

È persona accorta, distilla i silenzi. Lo rivorremmo alla ribalta tutti i giorni, a ricordarci cose che solo lui aveva intuito

Ha rimesso fuori il capino dopo molti mesi e cosa gli hanno fatto? Insultini di sguincio, derisioni con finto garbo, girotondi intorno a un golpe Mattarella-Draghi che lui solo aveva intuito, per quanto col contributo intellettuale del marchese La Manetta. Ha ritirato il capino, così. Male. Gustavo Zagrebelsky è avversario di valore. Litigarci ti arricchisce. Conosce, studia, ama leggere e quando cita sa chi cita. Credo. E’ persona accorta, distilla i silenzi. Meno, se mai, taluni rumori da energumeni che gli esplodono in gola negli stadi dedicati soprattutto alla pallacanestro. Lo rivorremmo alla ribalta tutti i giorni. Ricordo un dialogo con Ezio Mauro in quel libro importante, linguaggio all’altezza, vale a dire esclusivo. Quando Mauro concesse: “Sono d’accordo teco, caro Gustavo”. Testuale. E Zagrebelsky: “Anch’io sono d’accordo meco, ma pure teco”. Suonò memorabile. Che fior di cervello, rischiamo di accantonare. Che monumento alla cultura sarebbe il professor Zagrebelsky, se riuscisse a capire come ciò che crede di aver capito lui solo, tra seco e seco, volendo poi tra seco con un pari seco, potrebbe valere perfino tra il seco stesso e un coglione preso a casoco.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.