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Berlusconi non depone al processo Dell'Utri. Quando la malignità sta nella notizia

Andrea Mercenaro

Perché le stragi appaiono spesso come il frutto di un’ideologia malata e di umiliante servizio giornalistico

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Leggete la soddisfazione porcellina con cui Repubblica gode per Dell’Utri. Leggete la malizia di Repubblica nel proporre il Berlusconi che rifiuta di testimoniare per l’amico. Leggete la frustrazione di Repubblica. Poiché le stragi, si tratti di modelle, o di testimoni, o stragi di civili tout-court attribuite a Berlusconi, appaiono ormai a troppi come il frutto marcito di un’ideologia malata e di umiliante servizio, chiamiamolo giornalistico, a magistrati fuori moda perfino nella magistratura. Leggete il compiacimento da minimo clan con cui Repubblica ripropone questioni morte e sepolte. Leggete i toni, la miseria delle argomentazioni, la cattiveria piccina e l’arietta disillusa, però orgogliosa, con cui Repubblica promette di insistere ancora su una strada che è uscita da mo’ dalle mappe del millennio. E dite: non è tempo di una direzione Damilano?

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