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Certo che è uno strano paese, Israele

Andrea Mercenaro

Il 17 settembre si voterà e si saprà tutto, mentre tutto scorre liscio come nemmeno alle amministrative di Montecarrugolo

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Il 17 si voterà e tra quattro giorni si saprà tutto. Certo che è uno strano paese, Israele. I suoi vicini aspettano serenamente il risultato della partita, l’Iran non muove foglia, perdura tutt’intorno al piccolo stato un civilissimo spirito sportivo, qualche drone armato da Gaza, un paio di coltellate alla cieca sui civili ebrei, ma non molte di più, qualche bomba sui kibbutz meridionali, una manata di migliaia di missili accumulati da Hezbollah sopra il confine nord, poi certo, ti spunta anche la Francia che fa l’occhietto ai pasdaran, ma insomma, tutto scorre liscio come nemmeno alle amministrative di Montecarrugolo. Solo che quel fascista di Netanyahu, il quale, chissà perché, si ostina a non voler perdere, usa espressioni di propaganda grassa capaci addirittura, questo dicono, di avvelenare il clima.

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