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Omaggio alla coerenza

Andrea Mercenaro

Mani Pulite e i diffusi entusiasmi per la scomparsa della separazione delle carriere tra giudici e pm dal disegno di legge di riforma della giustizia

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Omaggio alla coerenza. Perché non sono tempi, questi, in cui la coerenza venga venerata su un piedistallo. Si scarta in troppi, in troppi si vibra, si passa da qua a là, talora addirittura per vantaggi personali, ed è tutto un essere incoerenti, una sagra della dimenticanza, un apericena del saltabecco. Dobbiamo confessare, noi per primi, come l’incoerenza sia stata casa nostra e un personale rifugio. Potremmo mai definire l’esser passati da comunisti a craxian-berlusconiani, e a quasi renziani, come una trascurabile cazzata? Onestamente no. Fu una grave incoerenza. La coerenza, dunque. E l’omaggio che le si deve. Si notava ieri su parecchi quotidiani, per dire, come la scomparsa della separazione delle carriere tra giudici e pm dal disegno di legge governativo per la riforma della giustizia avesse sollevato diffusi entusiasmi. Ecco, tra le manifestazioni più apprezzabili di coerenza, spicca la dedizione con cui i vecchi ruffiani di Mani Pulite insistono, trent’anni dopo, a fare i ruffiani pure degli eredi.

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