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Quando il Corriere era contro le Olimpiadi

Andrea Mercenaro

Il giornale che oggi sostiene la candidatura di Milano e Cortina nel 2016 faceva il tifo per la Raggi

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Ottimo l’editoriale del Corriere della Sera di ieri su: “Roma umiliata, la sindaca sorride”. Che non aveva il coraggio del Messaggero di Caltagirone (è editore impuro), ma c’eravamo quasi. E ottima, dallo stesso giornale, la spinta per le Olimpiadi Milano-Cortina, quelle povere, sulla neve. Poi noi si ricorda qui, quantunque soltanto en passant, l’agosto di tre anni fa. Nel quale il punto politico-intellettuale da tenere per il massimo giornale borghese, si parla quindi di cervelli sotto pressione, risultava il seguente: lasciamo lavorare la Raggi, che ha ragione a non volere le Olimpiadi di Roma 2024, quelle ricche; che ha ragione a scandalizzarsi per la polemica dell’opposizione sulla spazzatura già debordante; ragione se s’indigna quando addebitano a lei i trasporti pubblici malfunzionanti; ragione a non concedere il permesso per lo stadio del calcio a Tor Vergata; e che ha ragione quando sostiene come Roma, la quale se è vicina al Terminillo ci sarà un motivo, avverta il vitale bisogno di una funivia tutta sua per località Casalotti. Una funivia. A Roma. Causa traffico intenso al centro. Lasciamola lavorare, la Raggi, scriveva allora l’augusto Corriere. E col tempo vedremo. Giusto. Perché il bello della vita è che in qualche modo le Olimpiadi si facciano, chissenefrega se minori; che la Raggi abbia subìto una civile verifica la quale, un mese, otto mesi o tre anni non importa, perché necessita dei suoi tempi a prescindere; e che Pierluigi Battista, ora come allora editorialista di peso, orienti sempre i lettori con quel suo fiuto da tartufo.

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