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I veri barbari

Andrea Mercenaro

Da Di Battista, alla Mogherini, a Moni Ovadia. Quando pensi a loro, capisci

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Detta così, come viene viene. Pensi al senatore Lannutti, Cinquestelle , con le banche controllate dai Savi di Sion, ad alcune frasi gentili di Beppe Grillo nei confronti dell’Iran “che si deve difendere”, ai proletari successi della splendida Casa Pound, ricordi Ann Wright della Freedom Flotilla, invitata dalla Raggi in Campidoglio, o “il genocidio per mano di Israele” evocato da Alessandro Di Battista, il famoso traveler, oppure ti corre la mente all’Omar Barghouti gradito ospite di Montecitorio, ma anche, buon peso, al corteggiamento grillino verso Diana Carminati (“Boicottare Israele”), all’antisemitismo diffuso a destra quanto a sinistra, ricordi serenamente tutto questo insieme a molto altro, la Mogherini con gli ayatollah, i Moni Ovadia alle prese con le loro angosce, gli Abu che si succedono democraticamente ai Mazen, la caccia alle kippah in Europa, la fuga, l’allevamento dei bambini martiri, l’allegro assembramento di Hezbollah sul confine, qualche camion sugli ebrei alle fermate dei bus, un paio di coltellate, lo stato con la stella cancellato dalle carte geografiche delle scuole elementari con la mezzaluna, i missili di Gaza, l’Onu che a tutto questo sta in cima, e due più due solo quattro può fare: il vero barbaro è Netanyahu.

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