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Nuova gioiosa macchina da guerra

Andrea Mercenaro

È qui la resistenza?

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Ottimismo, invita con ragione il Foglio, e noi non lo perderemo, l’ottimismo. Sopporteremo tutto sorridendo. Abbiamo inghiottito proprio ieri un inedito Giggino Delano Roosevelt: “L’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa”. E’ seguita la scarpina del nuovo Duchamp longobardo sovrapposta alle rampogne di Moscovici. Sopporteremo dunque a schiena dritta l’intero ambaradan. I prelievi sui conti, la lira, l’inflazione a sei cifre, la Cuccarini al posto (che vabbé) della Mogherini, l’economia di guerra, la tessera del pane, il riscaldamento con la legna sottratta nei parchi. Già si arriva a dar per scontato, ecco la suprema prova, Gianluigi Paragone presidente della Treccani. Ma a un certo punto reagiremo. Oh, caro Salvini, se reagiremo. Piano piano, un resistente dopo l’altro, in un modesto appartamentino per i più coraggiosi dell’inizio, quel contatto discreto in Vaticano, Twitter, Whatsapp e le prime due cellule combattenti che si coordinano nella penombra del Nuovo Sacher. Poi partiremo in massa, però, di questo il Truce deve star certo. Creda a noi. Domandi, se no, al comandante del CLN che sta per nascere. E’ la Rula Jebreal.

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