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Tutti i motivi per cui essere affranti dopo il 4 marzo

Andrea Mercenaro

La paura del futuro, l'incombere del passato. Per l’esistenza di una persona molto di mondo e anche per una questione estetica

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Si può essere felici e si può essere affranti. Se si è affranti, come io lo sono dal 4 marzo, si può essere affranti per paura del futuro o per l’incombere del passato; lo si può essere per questioni di merito, l’abolizione del Jobs Acts, per esempio, o della Fornero, per l’immigrazione da eliminare, sopra tutto; oppure lo si può essere a causa della viltà più esibita in Europa della classe dirigente italiana; per la conferma di un’assenza di intuito che non sa riconoscere la stoffa di un leader, antipatico o meno che sia, quando le capiti il culo di trovarselo d’innanzi. E parlo di Renzi. Si può essere affranti per infiniti motivi. Mai per i congiuntivi. Anzi, perfino per l’esistenza di una persona molto di mondo e di squisiti indicativi, come il senatore Zanda. Ma si può essere affranti per una questione estetica: il dottor Piercamillo Davigo, il quale, nel nome di una corporazione vincente e mai nominata, di nascosto, eppure in piazza, sta sparandosi l’ultima sega all’ombra di Di Maio e di Salvini, provoca per esempio un certo effetto.

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