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La donna dello schermo

Andrea Mercenaro

A inventarla fu Dante, schernito dall'amico Cavalcanti per il suo modo di amare Beatrice. Eppure, bastava un colpo di telefono

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E’ Dante stesso a raccontare il suo primo incontro con Beatrice, quando entrambi avevano nove anni. E di come subito fu preso d’amore per lei. Il secondo avvenne ben nove anni dopo, Beatrice gli rivolse un cortese saluto. Il poeta se n’estasiò al punto da comporre “A ciascun alma presa e gentil core”. Lì nacque, tra l’altro, l’imperitura amicizia con Guido Cavalcanti. Dante rivide per la terza volta Beatrice in chiesa e la “Donna dello schermo” nacque allora: per timore che altri si accorgessero del suo amore per lei, volse lo sguardo a un’altra, e fu schermo alla verità. Costei dovette abbandonare Firenze, così Dante dovette cercare un altro schermo ai suoi sentimenti, una seconda fanciulla. Beatrice fraintese e lo privò del saluto. Lui se ne disperò. Finché, trovandosi un giorno con un amico in mezzo a numerose dame, queste ultime lo schernirono, interrogandolo con brutale franchezza sul significato e sul modo del suo amore. E giù accuse, e domande, e domande, e accuse. Esasperato, fu a quel punto che Dante si rivolse a Cavalcanti: “Guido, fammi un piacere, fai un colpo di telefono alla Deneuve”.

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