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Il trasformismo dell'M5s spiegato con Rajoy

Andrea Mercenaro

Di Maio, non aveva fatto in tempo a spiegare l'integrità del premier spagnolo che è intervenuto ieri Di Battista

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Bisognerebbe forse smettere di canzonare i 5 fessi per la volgare disinvoltura con cui saltano di palo in frasca negando nel pomeriggio quanto affermato la mattina, e bisognerebbe forse cominciare a invidiarli. L’ultima è da manuale. Il presidente del Consiglio in pectore, Di Maio, non aveva fatto in tempo a spiegare alla facoltosa platea di Cernobbio come il modello suo e dei 5 aggeggi fosse lo spagnolo Mariano Rajoy, con la sua integrità, la capacità riformista e la sua abilità nel convincere l’Europa, che è intervenuto ieri Di Battista a stabilire che nessuno è peggio di Rajoy, un pericoloso rottame, un antidemocratico incallito il quale non lascia neppure votare la gente. Dal bianco al nero, sicuro senza accorgersi. Disse qualcuno che i doveri di un uomo, o di un gruppo di uomini, si moltiplicano via via che la sua conoscenza aumenta. Fosse vero il concetto, e lo è, quegli invidiabili deficienti vivranno di diritti.

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