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Il dottor Davigo con i giovani magistrati

Andrea Mercenaro
Il presidente della Repubblica, come spesso succede a maggio, incontrerà al Quirinale i giovani magistrati in tirocinio e si rivolgerà loro ricordando con pacatezza, ma con calore, che non dovranno cedere ai protagonismi e alle esposizioni mediatiche, che dovranno accostarsi al processo con umiltà, ponendo attenzione al rispetto delle parti e ai loro diritti.
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Siamo del tutto consapevoli di essere maniacali. E tant’è. Quando il presidente della Repubblica, come spesso succede a maggio, incontrerà al Quirinale i giovani magistrati in tirocinio, si rivolgerà loro ricordando con pacatezza, ma con calore, che non dovranno cedere ai protagonismi e alle esposizioni mediatiche, che dovranno accostarsi al processo con umiltà, ponendo attenzione al rispetto delle parti e ai loro diritti; e poi, procedendo nel discorso, richiamerà i giovani magistrati alla discrezione e alla misura, ammonendoli a non travalicare mai i confini assegnati e, soprattutto, ricorderà loro come la funzione pretenda da chi la eserciti responsabilità, imparzialità, riserbo e solerzia, ecco, vogliamo davvero sperare che, lì giunti, il dottor Davigo sussurri ai ragazzi: “Dai, scherza”.
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