Foto Michele Palombi via Flickr

A Roma il M5s dice finalmente un sì. Al progetto del Pd

Maurizio Stefanini

Enrico Stefàno apre al completamento dell'anello ferroviario: "Sono investimenti di cui si parla da anni. Sarebbe arrivata l’ora di portare questa operazione a termine"

Roma. "Noi contrari al completamento dell’Anello Ferroviario? Ma no, assolutamente!”. Presidente della commissione trasporti del Campidoglio, Enrico Stefàno dice di non capire da dove venga questa immagine secondo la quale l’attuale Amministrazione di Roma sarebbe contraria alla cosiddetta “Cura del Ferro”. “Sono informazioni sbagliate! La Commissione che io presiedo ha già fatto due sedute con Rete Ferroviaria italiana (Rfi), una con Pigneto e una su Vigna Clara. Ne faremo un’altra la prossima settimana, per quanto riguarda le stazioni che Rfi vorrebbe creare a Roma Sud”. Quindi a marzo l’affare si chiude… “C’è sicuramente una sinergia nell’interesse della città”.

 

Con “Cura del Ferro” a Roma si intendono però due cose diverse. Una è l’idea di riattivare quel sistema tramviario che un tempo era stata la base del sistema di trasporto capitolino, e che era stato quasi del tutto smantellato all’epoca dell’auge della gomma e del petrolio. E qui effettivamente risulta che la Giunta Raggi fosse favorevole. L’altra “Cura del Ferro” sarebbe invece il completamento dell’anello ferroviario da Pineto a Pigneto in modo da decongestionare un sistema che oggi tende a concentrarsi tutto su Termini. 

 

“La linea dell’Amministrazione è ovviamente a favore del trasporto tramviario”, ribadisce Stefàno. “Io ricordo sempre alcuni numeri: cent’anni fa Roma aveva 400 km di linea, adesso ne abbiamo appena 140. Noi crediamo molto nel sistema di trasporto su ferro leggero e dunque nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile inseriremo diversi progetti relativi alla rete tranviaria. Parliamo del prolungamento dell’8 lungo Via Nazionale e lungo Via dei Fori Imperiali, Largo Corrado Ricci e Piazza Vittorio. Parliamo della tranvia lungo Viale Marconi. Parliamo della tranvia lungo Viale Palmiro Togliatti. Parliamo di pezzetto di appena 2 km ma estremamente strategico tra Piazzale del Verano e Stazione Tiburtina. Ovviamente chiederemo fondi al Ministero, perché sono opere che chiaramente la città di Roma non può sobbarcarsi da sola. Crediamo anche nell’ammodernamento della ferrovia regionale Roma-Giardinetti, che va potenziata e prolungata verso Roma Sud-Est e verso l’Università di Tor Vergata”. Stefàno dice però che è “fondamentale" anche la chiusura dell’Anello Ferroviario. “Ovviamente in maniera sinergica con Rfi, che poi deve realizzare gli investimenti. Stiamo sbloccando assieme a Rfi il cantiere per la stazione di Pigneto, che appunto è strategica perché consentirebbe di incrociare la linea C della metropolitana e eventuali linee tranviarie. E poi stiamo appunto lavorando al completamento della parte nord. Il sopralluogo alla stazione di Vigna Clara l’abbiamo fatto anche perché attualmente è chiusa in attesa di una pronuncia del Tar e assolutamente chiediamo anche il completamento dell’anello ferroviario”.

 

 

“Lavoreremo in sinergia con Ferrovie”

Dunque, niente ostilità preconcetta con Rfi, magari come risultato della polemica sulla Tav. “Noi con Rfi lavoriamo in maniera sinergica per il bene della città! Chiudere l’anello ferroviario consentirebbe di incrociare tutto il sistema su ferro della città, dalla Roma-Viterbo al Pigneto e alla metro C. D’altronde, sono investimenti di cui sui parla da prima che ancora io nascessi. Sarebbe arrivata l’ora di portare questa operazione a termine!”.

 

Studi e statistiche indicano per Roma rapporti tra veicoli circolanti e cittadini e costi di congestionamento che sono i più alti dell’Europa Occidentale e tra i più alti del mondo…

 

“Sì, se contiamo assieme alle auto anche motocicli, furgoni e simili arriviamo a quasi una targa per abitante. Sono numeri che non più sostenibili e per i quali bisogna investire, soprattutto in periferia, con nuove infrastrutture di trasporto. E per quelle altre aree dove un’offerta di trasporto pubblico c’è già vanno creati gli spazi per farla funzionare meglio. Corsie preferenziali, riduzione del traffico privato, una migliore organizzazione della sosta sia di superficie che interrata”.

 

Ma perché Roma ha questo problema? Semplice questione di cattiva volontà o interessi ostili, o ci sono problemi oggettivi. Una municipalità che è la più grande d’Europa e che ha la metà di quella di New York. Un terreno letteralmente imbevuto di archeologia che dunque rallenta i lavori delle metropolitane…

 

“Sicuramente Roma è più complicata di altre città. Però le opere si possono realizzare, e in particolare con la rete tramviaria l’archeologia c’entra poco. Scontiamo sicuramente una mancata prospettiva e una mancata visione degli anni passati, quando si sono fatti pochi investimenti anche se i soldi c’erano.  Madrid  è una città che ha più del doppio delle metropolitane di Roma, Milano, Napoli e Torino messe assieme: ma questa rete l’ha realizzata negli anni 2000”.

Di più su questi argomenti: