Nel M5s chi non lavora fa il premier

Tra problemi tecnici e "imbarazzi professionali". Ecco come funziona il voto su Rousseau, visto dall'interno

Redazione

Il blogger e debunker David Puente, ex dipendente della Casaleggio Associati ed ora fact-checker indipendente, ha votato. Ma la notizia non è questa. La storia davvero interessante è vedere – dall'interno – come funziona il voto online riservato agli iscritti "al sito www.movimento5stelle.it entro la data del 1 gennaio 2017, abilitato ad accedere a Rousseau, maggiore d’età e che abbia certificato la sua identità tramite il caricamento di un proprio documento", come scritto sul sito di Beppe Grillo.

   

Ed è interessante vedere che un movimento che ha sempre fatto della democrazia diretta e dell'utilizzo di internet la propria bandiera abbia dei grossi problemi tecnici a gestire una semplice votazione. David Puente ha pubblicato in una serie di tweet gli screenshot (le foto della schermata del suo pc) con tutte le fasi della votazione e scrive che "Rousseau è lentissimo, fatica enorme per accedere al voto". In effetti la maggior parte delle foto riguardano messaggi d'errore: il sistema non riesce a connettersi al database. 

  

 

Ma del resto anche nelle votazioni tradizionali bisogna fare la fila e attendere il proprio turno, no? E allora, mentre aspetta di scegliere il suo candidato premier, Puente pubblica una schermata divertente: "Nel frattempo trovate il dato mancante", scrive in un tweet. Tra tutti i candidati che indicano la propria professione, ce n'è solo uno che non lo fa. Indovinate chi?

     

Forse per Luigi Di Maio (certo, è proprio lui) indicare come professione "politico" non era proprio il massimo visto che si candida a guidare la maggiore forza anti-sistema italiana.