Marcello Mastroianni in una scena del film "La città delle donne" di Federico Fellini

Hai un momento, Dio

Umberto Silva

L’Onnipotente si sdraia sul mio lettino, e siamo ben oltre la politica. Lui parla solo di donne

Ho psicoanalizzato personaggi celebri e potenti, da Putin a Castro, da Berlusconi a Obama, ma oggi siamo ben oltre. Stendo Dio su lettino e poiché Lui tace, certamente preoccupato dei disastri del pianeta e forse dell’universo intero, Gli chiedo cosa di più Lo attrae del cosmo. Le donne, dice senza esitare, tutte, con qualche preferenza, per esempio i capelli neri, anche se a volte i biondi e i rossi sono irresistibili. Gli chiedo che fine farà il mondo con Trump, mi chiede di Scarlett Johansson, gli dico che sta bene; insisto a chiedergli di Trump e lui mi chiede di Ivanka. Gli chiedo se vince la Le Pen e ride, un bel riso aperto. Gli chiedo se apprezza quel che ha fatto Giulio Cesare duemila anni fa ma si vede che gli uomini proprio lo annoiano. Non conosce i papi, chiede cosa fanno, alle mie informazioni finge d’interessarsi.

 

Gli piace invece una che si chiama Giusi e abita in Piemonte. Mi chiede chi fra le tante io preferisca, Alida Valli quando era viva, gli dico; annuisce, dice che è ancora viva, gli chiedo se può farla risorgere per qualche tempo e Lui sorride. Hai mai visto un porno?, mi chiede. Sì, dico. Hai visto gli uomini che figura meschina fanno persino lì, sospira, brutti, incapaci, idioti, senz’anima e vero slancio, mentre le ragazze restano belle e piene di vita? Gli uomini non sanno amare, dico. Dio mi guarda negli occhi: dimmi la verità, che tanto la so, tu ami le donne? Un pochino, balbetto. Sei onesto, ti porto in paradiso, lì però però dovrai imparare. Ad amarle? Non solo, le donne mentono sempre, per questo sono amabili, ma gli uomini non lo capiscono, non apprezzano, mettono il muso, sono fantastiche le donne. A me piace Blue Velvet, dice Dio, perché sembra un film ateo ma non lo è, è tutto inferno, di quello tosto. Così dicendo fa uno strano movimento con le spalle e le mani; mi appassiona, dice, la scena in casa di quel tizio malsano che finge di cantare In Dreams dell’immenso Roy Orbison…

 

Dio e io parliamo un bel po’ di quel tipetto molto equivoco, dice che proprio ci sa fare. Chiede ancora di Ivanka, ma non sta ad aspettare la mia risposta. Vuole sapere della regina di Spagna ma senza attendere mi dice che la fidanzata di Harry del Galles è simpatica. Annuisco. Dice che è proprio simpatica e si sposeranno. Improvvisamente si mette a canticchiare Blue Velvet, ha una voce che i mortali se la sognano, persino Roy. Nel frattempo la mia assistente e un mucchio di gente ficcano la testa nella porta per vedere Dio. Faccio loro dei segnacci ma non si muovono di un centimetro. Siccome sono lo psicanalista, cerco di farmi un’idea del mio paziente. Se ne accorge e mi dice: ti guardo, eh sapientone. Arrossisco. Mi chiede di Catherine Deneuve e un po’ seccato gli dico che è morta. Ridacchia. Dietro l’apparente spensieratezza di Dio sempre più colgo con gioia, ma anche terrore, il Suo immenso disegno, la divina burla che in realtà è Resurrezione. Hai dei gianduiotti?, mi chiede. La mia tensione è alle stelle, mi trafiggo la mano con la punta della Bic. Gli chiedo se vuole sedersi in poltrona e lasciare a me il lettino, come mi pare doveroso e giusto. S’innervosisce, ma allora lei non ha capito niente, tuona. Chiedo scusa, mi dice che uno psic non chiede mai scusa; si calma. E Jessica Alba, mi chiede, ti piace Jessica Alba?

 

Naturalmente il lettore avrà fin da subito capito che tutto quel che sto raccontando è solo un mio sogno, blasfemia in apparenza, che il Buon Dio mi perdoni, ma nemmeno ce n’è bisogno, parliamo molto la sera Lui ed io, e sono belle parole, ci divertiamo un mondo, questo mondo ma anche altri, che ispezioniamo via via, che anche Lui ne ha perso la memoria. E al sogno non si comanda, semmai si domanda, al risveglio dirò tutto quel che ho sognato ma anche chiederò al sogno di dirmi tutto, tutto quello che davvero sono o almeno cerco di essere. Che sogno potente, però, sarà un gran bell’affare interpretarlo alla meglio. Per intanto il sogno continua; in questo esatto momento mi sta parlando di Eva Mendes, e nemmeno ho tempo di dirgli una parola che già mi sta chiedendo di Cate Blanchett.

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