Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi ha vinto

Umberto Silva

I veri mentitori sono coloro che attaccano l’ex premier. Non aspettano altro che il suo ritorno

La verità è che la destra ha sconfitto la sinistra servendosi, anche, di un gruppo di traditori. Parlo di coloro che avrebbero dovuto votare Sì, per antica tradizione e fraternità, indipendentemente dal risultato più o meno previsto, indipendentemente dal giudizio che al nuovo codice si poteva dare. Si combatte insieme, se si vince si può ancor meglio disegnare la vittoria, se si perde si perde insieme. L’avere esaltato il No alla luce del sole prima che nel buio della scheda, non li illumina per niente né tantomeno li assolve. Costoro non hanno salvato la patria, come si vantano, l’hanno semplicemente consegnata alla destra in odio a Renzi e compagni. I quali sono sì piuttosto fresconi, come hanno sospirato Napolitano e altri saggi, ma frescone non è il loro desiderio di fare cose nuove, magari con un po’ più di maestria. Sono giovani, devono imparare tante cose, ma di cosa importanti ne hanno fatte, nonostante i tanti ostacoli che da sempre imprigionano il paese. E che Salvini insulti Alfano perché ha tratto tanti migranti in salvo, è veramente ignobile; è stato il salvataggio e l’accoglienza quanto di più nobile nell’Italia dei nostri tempi. Che la destra faccia i suoi giochi va bene, ma che gruppi sedicenti di sinistra si scaglino contro i fratelli eredi di una gagliarda tradizione, è proprio brutto, al punto che uno come il sottoscritto che in gioventù ha militato qualche anno nel Pci per poi combatterlo, si ritrova indignato davanti a una simile bassezza. Perfino Grillo si è nauseato di ’sta roba, forse reputando troppo facile una vittoria da spartire a destra e a manca.

Renzi ha giocato male le sue carte, ma non ha perso. Se davvero pensasse d’essere perdente sarebbe sciocco, ma in varie occasioni ha mostrato di non esserlo, e su questa scia sarebbe stato ridicolo ripetere il nobile gesto di D’Alema quando sedici anni fa se ne andò parlando di “sconfitta personale”. Ridicolo raccattare compassione e onori, meglio un’alzata di spalle e continuare in barba ai cosiddetti vincitori, come fa Renzi travestendosi da Gentiluomo. Guai se Renzi si mettesse a personalizzare sconfitte che magari nemmeno lo sono, diverrebbe un masochista per caso, di quelli che dal beau geste si attendono ricompense e pacche sulle spalle e magari un contentino o un contentone. Renzi ha un senso e un destino solo se conserva il potere, anzi lo aumenta. Gli danno del brigante mentitore? Ok, siamo in politica, mica in confessionale. Gli sparano sempre addosso che non è un eletto? Meglio così, meglio così, un barbaro. Quelli che lo aggrediscono sono i veri mentitori, ostentano una ferocia che in realtà non possiedono, fanno i cattivoni ma non aspettano che un ritorno alla grande di Renzi, per il solo fatto che non hanno un’idea in testa e quella di dover governare li terrorizza; il giorno che Renzi ritorna costoro riprenderanno tutti pimpanti a dargli addosso, è il loro lavoro e piacere. E il Cavaliere, così dichiaratamente ostile verso Renzi?

E’ sempre a cavallo, che però non è più un purosangue: la sua truppa è di ronzinanti e lui stesso, pur gagliardamente, è costretto a obbedire a quel cuore che non si comanda. E’ augurabile che un bel giorno possa ricevere il filiale inchino del giovanotto Matteo e lo benedica. Insomma, che il Renzi-Gentiloni possa rettificare un percorso un po’ scalcagnato è augurabile, ma che si metta a trattare con certe pippe del suo partito o di altri sarebbe proprio roba da pippe e non è pensabile che Renzi ceda. Difatti non cede, anzi, non fa una ministeriale piega, una soltanto a dire il vero, giusto per darsi un tono e fare uno sberleffo. Un condottiero non legge Zagrebelsky ma Machiavelli, finge di dimettersi ma in realtà punta ancora più in alto. Il popolo ha votato No, un No sofferto e meditato, si dice. Figurarsi, il popolo ha votato quel che partiti e giornali e tivù e università e giovani vecchi e dàgli addosso e noia profonda gli hanno detto di votare, che col No non si sbaglia mai; manco io sapevo cosa votavo con il Sì, ma mi è piaciuto il Pd che andava alla guerra. Sapevo che avrebbe perso ma anche che avrebbe vinto, per il fatto che gli altri non esistono, sono spettri, un sessanta per cento di spettri. Forza ragazzi, diamoci dentro con la scopa. Ma sì, dai, abbiamo scherzato, quella del Sì e del No è stata una buffonata prenatalizia, ora torniamo ai fatti, al Pd dei giovani in gamba, che tutto il resto è fuffa. 

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