Il futuro dell'auto elettrica, la reinvenzione di Trump e la "medicina" Shakespeare. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

“Tra il dire e il fare, va a finire che ci pensa il mare…”

ElleKappa

 


 

La scossa

L’altro giorno ha fatto molto clamore la notizia che la casa automobilistica Volvo, a partire dal 2019, produrrà solo modelli elettrici e ibridi. Seguita a ruota dall’annuncio francese di stop alla vendita di auto a benzina e diesel, a partire dal 2040. Per alcuni osservatori si tratta di marketing condito da eccessivo ottimismo, per altri è la dimostrazione che il vecchio mondo dell’energia fossile, nel campo della mobilità, è destinato a morte certa, anche velocemente.

Chi ha ragione? Quel che è certo è che la tecnologia sta accelerando. A partire dal 2025 è probabile che le auto elettriche costeranno come quelle a benzina mentre le batterie triplicheranno l’attuale capacità di stoccaggio nel giro dei prossimi quattro anni. A spingere sull’innovazione ci sono i cinesi che stanno costruendo così tante batterie da poter alimentare milioni di automobili; e poi c’è mister Tesla, Elon Musk, che sta progettando la più grande batteria al litio del mondo, in Australia.

Detto questo, non bisogna correre con gli entusiasmi. E’ vero che i motori sono sempre più efficienti e sulle strade iniziamo a vedere le auto elettriche (l’anno scorso hanno raggiunto il traguardo di 2 milioni, di cui la metà in Cina), ma stiamo sempre parlando dello 0,2% dell’intero parco circolante globale. E questo significa che per spingere davvero ad un consumo di massa, oltre ai progressi tecnologici, servirà ancora per molto una qualche forma di sussidio o di forte incentivo pubblico.

E poi c’è un problema importante legato al climate change: molto spesso l’elettricità è generata da centrali a carbone (in Cina ma non solo), quindi potremmo assistere al paradosso di passare ad auto in teoria meno inquinanti, in pratica molto di più perché all’inizio del ciclo sfruttano una fonte di generazione molto sporca come il carbone.

Per questo la rivoluzione elettrica nei mezzi di trasporto è cosa buona e giusta in un’era in cui aumenta la sensibilità nei confronti del climate change. A patto che ci si muova con realismo, senza illusioni e forzature ideologiche. La storia insegna che le transizioni energetiche sono per forza di cose lente e graduali (è stato così nel passaggio dal carbone al petrolio, a cavallo tra ottocento e novecento), non basta spegnere la luce delle fonti fossili per passare domattina alle rinnovabili...

 


 

Da non perdere

Il grande successo di The Apprentice e la storia di come Donald Trump si è reinventato, trasformandosi nel politico populista che ha sbancato la Casa Bianca.

I nuovi capi dello Stato islamico. La coalizione internazionale ha ucciso quasi tutti i leader del gruppo. Ora ci sono i sostituti, terroristi già dal 2003. Domanda: quelli di oggi dove saranno nel 2030?

Le città del mondo che verranno colpite per prime e più duramente dall’innalzamento del livello delle acque, se non si interviene concretamente contro il climate change.

Ce la farà la saga di Spiderman a risollevarsi, con il nuovo film, dopo qualche anno di declino? Ne scrive The Ringer, interessante.  

Spiegare la scienza alle masse sta diventando un’industria fiorente (oltre che meritoria), specie in questi tempi così liquidi e disruptive!

Nel 1993, quando si affacciò sui parquet del basket Nba, Shaquille O’Neal divenne l’idolo assoluto di tantissimi tifosi. 1.700 bambini dell’epoca presero il suo nome in un baleno. Oggi quei ragazzini sono cresciuti e sono diventati la “generazione Shaq”…

 


 

Vecchie storie

Il mito del Fuhrer e come il Terzo Reich di Hitler conquistò negli anni Trenta del Novecento il popolo tedesco, nel racconto di Ian Kershaw riproposto dallo Spiegel, a futura memoria.

Da Raqqa al Qatar: Gertrude Bell e l’incapacità atavica dell’Occidente nel capire il mondo arabo (lo diceva già cento anni fa).

Lo sapevate che leggere Shakespeare è uno straordinario antidoto alla xenofobia? Se non lo sapevate leggete qui…  

Guarda questo

Se non siete persone mattiniere, non illudetevi, probabilmente non lo diventerete mai. Lo dice la scienza…