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La Corea del nord dice di essere in grado di colpire Washington

Redazione

Pyongyang afferma di avere completato il suo piano nucleare con il lancio del nuovo Hwasong-15, caduto nella zona economica esclusiva nipponica nel Mar del Giappone. "Siamo amanti della pace e agiremo per la stabilità del mondo", dicono i media del regime

[L'articolo è in aggiornamento]

  

La Corea del nord ha rotto ieri una specie di “tregua” che durava da 74 giorni, lanciando un missile balistico che secondo la tv di stato di Pyongyang può colpire l'intero territorio degli Stati Uniti. L'agenzia di stato KCNA ha annunciato che Kim Jong-un "ha dichiarato con orgoglio che ora abbiamo finalmente raggiunto l'obiettivo storico di completare la forza nucleare di stato". Il comunicato aggiunge che "in qualità di potenza nucleare responsabile e amante della pace" la Corea del nord "farà di tutto per servire la causa nobile della difesa della pace e della stabilità del mondo". Le sue armi, continua il regime, "servono a difendersi dai ricatti dell'imperialismo americano" e Pyongyang non nuocerà a nessuno "finché gli interessi della Corea del nord saranno rispettati". 

  

Sempre secondo i media nordcoreani il missile lanciato sarebbe un Hwasong-15, la versione potenziata del Hwasong-14, "il più potente missile balistico intercontinentale", come l'ha definito la tv di stato di Pyongyang. Mai prima d'ora un missile balistico nordcoreano aveva raggiunto un apogeo di 4,500 chilometri. L'esperto David Wright, della Union of Concerned scientists, ha detto all'emittente americana Cnn che "questo missile avrebbe una portata più che sufficiente per raggiungere Washington e ogni zona continentale degli Stati Uniti". Ma sempre secondo Wright, la capacità del missile potrebbe essere ridotta di molto nel caso in cui vi fosse montata una testata nucleare.

  

 

Poco dopo le sette di sera (le tre del mattino a Pyongyang) la Corea del sud ha annunciato di aver individuato un “missile non identificato”, lanciato presumibilmente dalla zona di Pyongsong”, un'area a nord di Pyongyang, forse da un lanciatore mobile. Anche da Washington è arrivata poco dopo la conferma di un lancio missilistico. "Ce ne occuperemo", ha detto in serata il presidente Donald Trump ai giornalisti. Il segretario di stato Tillerson, tre ore dopo il lancio, ha detto che "l'opzione diplomatica è ancora sul tavolo, per ora". 

  

Si tratta del primo lancio nordcoreano dal 15 settembre scorso, quando un missile balistico sorvolò per la seconda volta il territorio giapponese. Gli analisti, in possesso ancora di pochi dati, sottolineano l'anomalia di un lancio missilistico in notturna. Ma il dato sembra voler indicare – come aveva annunciato Kim Jong-un – la capacità di Pyongyang di poter colpire sempre: con i lanciatori mobili e in notturna, sarà praticamente impossibile prevedere i lanci in caso di conflitto per Usa-Giappone-Korea. Intanto il segnale è che la tecnologia missilistica nordcoreana sembrerebbe aver fatto passi da gigante. Secondo le prime stime l'apogeo del lancio è stato pari a 4.500 chilometri. 

  

Tokyo non ha attivato il sistema d'allarme per i cittadini. Su Facebook, la pagina della Homeland security dell'isola di Guam ha scritto che “non esiste una imminente minaccia” nei confronti del territorio americano.

Ieri i giornali asiatici si erano concentrati su una notizia diffusa dall'agenzia Kyodo news. Il Giappone aveva rilevato infatti dei segnali radio compatibili con un prossimo test missilistico, e i dati erano stati confermati dall'intelligence americana e sudcoreana. Si aspettavano, quindi, un lancio missilistico “entro i prossimi giorni”. E' anche per questo che neanche un'ora dopo la notizia del lancio del missile, la Corea del sud ha dato il via a un'esercitazione di strike di precisione come show di forza e capacità militari contro Pyongyang.

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