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In Germania i populisti hanno già problemi. Petry e le divisioni nell'AfD

Redazione

Il presidente di Alternative für Deutschland ha detto che non farà parte "del gruppo parlamentare" e mette in evidenza problemi che esistono da tempo all'interno del partito

"Non farò parte del gruppo dell'Afd in Parlamento". Così il presidente di Alternative für Deutschland Frauke Petry ha sancito la spaccatura del partito populista tedesco, il giorno dopo il voto che ha riconosciuto a Afd il 12,6 per cento delle preferenze eleggendolo a terza forza politica nazionale. Problemi che esistono da tempo, ma scoppiati immediatamente dopo l'esito delle elezioni politiche, che mostrano l'incompatibilità delle due ali del partito: quella che fa capo alla Petry, meno intransigente e più portata a una mutazione in un partito di destra tradizionale e quella capeggiata da Alice Weidel e Alexander Gauland, più radicale e pronta a estremizzare ancor più la linea politica. Ma i dissidi interni all'Afd non riguardano tanto l'identità del partito quanto il suo successo elettorale, e proprio in campagna elettorale hanno iniziato a crearsi i primi problemi.

 

Justus Bender sulla Faz segnala come le due fazioni si erano scontrate sul tono da tenere nell'ultimo periodo pre elezioni: da una parte Petry, che cercava una strategia più centrista ma che è stata sconfitta al congresso di primavera, dall'altra la fazione Weidel-Gauland che puntava su un programma politico il più "scandaloso possibile".

 

E così se Petry dice che l'Afd farà "opposizione in Parlamento e sarà un compito gravoso, ma la nostra ambizione è andare al governo nel 2021", l'esperienza al Bundestag potrebbe essere l'inizio della fine per i populisti. "L'avventura che il gruppo sta iniziando è grande", scrive Bender. Forse troppo grande dato che "i deputati non sanno chi sono i compagni di partito che siedono accanto a loro" e questo potrebbe facilmente portare a "intrighi, litigi e divisioni, aumentando i già presenti dissidi interni più che a una vera opposizione al governo Merkel".

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