Le autorità del Punjab hanno disposto l'immediata chiusura di tutti i parchi pubblici della città (LaPresse)

Strage in Pakistan, almeno 65 morti e 280 feriti tra i cristiani che festeggiavano la Pasqua

Matteo Matzuzzi
Strage in un Parco di Lahore, dove numerose famiglie stavano festeggiando la Pasqua. La polizia ha parlato di scene apocalittiche. I talebani rivendicano: "Volevamo colpire i cristiani". Stamattina, nel Messaggio pasquale prima della benedizione Urbi et Orbi, il Papa aveva ricordato le vittime del terrorismo.

E’ in continuo aggiornamento il bilancio delle vittime causate da un attentatore suicida che si è fatto esplodere nel parcheggio del Gulshan Iqbal Park, nel nord-est di Lahore, in Pakistan, mentre decine di famiglie cristiane stavano festeggiando la Pasqua. L’ultimo bollettino diffuso dall’agenzia Reuters parla di 65 morti, per lo più donne e bambini, come ha sottolineato Mustansar Feroz, sovrintendente delle forze dell’ordine nell’area teatro della strage, descrivendo scene apocalittiche con corpi avvolti dalle fiamme e resti umani sparsi ovunque. I feriti sarebbero 280. Le autorità del Punjab hanno disposto l’immediata chiusura di tutti i parchi cittadini, delle aree commerciali cittadine. L’esercito è stato dispiegato per il controllo delle strade più trafficate.

 

L'attentato è stato rivendicato dai talebani di Jamaat ul Ahrar: "L'obiettivo erano i cristiani, abbiamo voluto mandare un messaggio al Primo ministro Nawaz Sharif: siamo entrati a Lahore", ha detto il portavoce della fazione, Ehsanullah Ehsan. Proprio stamattina, nel messaggio Urbi et Orbi pasquale, il Papa aveva espresso “la nostra vicinanza alle vittime del terrorismo, forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti attentati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun e Costa d’Avorio”.

 

Aggiornato alle ore 21.20

 

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.