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Un salutare bagno nell'inchiostro

Redazione

Non solo American Press. Cambio di registro al Sole e al Corriere

La mitica American Press, quella che ci è stata tramandata in cento gloriose inchieste e decine di film da Humphrey Bogart e Redford & Hoffman in giù, dei grandi giornali liberal tipo “E’ la stampa, bellezza”, ancora non si riprende dall’elezione di Donald Trump. Il punto però non è il massiccio endorsement pro Hillary – l’endorsement è sempre un dovere di chiarezza verso i lettori da parte di chi detiene la linea editoriale, che poi si riveli vincente o meno – quanto il non avere mandato prima, e non dopo, i loro inviati in Michigan, in Pennsylvania, in Ohio per accorgersi che la working class stava abbandonando in massa i democratici. Questo dovrebbe essere il senso del “non ci abbiamo capito nulla” del New York Times; verificheremo alla prossima occasione. Anche due grandi quotidiani italiani, due giornali cosiddetti di riferimento, sono alle prese con un bagno di realtà che riguarda sia i loro assetti proprietari sia la loro linea informativa.

 

 

 

Parliamo del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore: nel primo caso è cambiata in modo traumatico la proprietà, con una scalata di mercato, fuori dai vecchi salotti relazionali; nel secondo sono stati altrettanto traumaticamente rovesciati i rituali interni, con la nuova Confindustria che ci mette i soldi intenzionata ad avere un giornale con i conti e le spese sotto controllo, e magari con più informazione e chiavi di lettura controcorrente – questo serve nell’economia e nella finanza – e meno slogan e campagne da piazza etica tipo i vari “Fate presto” a effetto. La crisi della stampa c’è dappertutto, e dunque nessuno può permettersi di vivere di rendita. Per un grande giornale (ma anche per i piccoli) la via di uscita è intanto la solidità finanziaria che si ottiene con un editore definito e “committed”, votato in questo caso al profitto. In redazione deve invece valere la messa al bando delle furbizie equilibristiche e dell’eticamente ruffiano. Di fronte alla velocità di internet, e alla sua inevitabile superficialità, i vari “ismi” eredità del secolo scorso – buonismo, conformismo, moralismo, cerchiobottismo, ecumenismo, pluralismo e così via – sono la strada più sicura verso nuove sconfitte. L’equivalente della pensione di anzianità: lavorare meno e fallire tutti.

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