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L'unità della sinistra secondo Gentiloni e le (non) dimissioni di Mugabe. Le notizie del giorno, in breve

Redazione

Tutto quello che è successo giovedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni

Dall'Italia

 

“La sinistra aspiri a essere larga e unita”, dice il premier Paolo Gentiloni, spiegando di aver “molto apprezzato lo sforzo che Walter Veltroni ha fatto in questi mesi a spingere il centrosinistra, che è quel qualcosa che va anche al di là della sinistra italiana, a stare insieme”.

 


 

Almaviva condannata a reintegrare 153 lavoratori dello stabilimento di Roma illegittimamente licenziati e a risarcirli. Lo stabilisce il tribunale del Lavoro della Capitale. L’azienda fa sapere di essere intenzionata a richiamare i lavoratori in altri stabilimenti, ma si dice pronta a impugnare la sentenza.

 


 

Pier Carlo Padoan critica le “illazioni”sulla finanza pubblica italiana. Che, afferma il ministro dell’Economia, “sta migliorando. E questo è un fatto”. In riferimento alle polemiche innescate dal vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, Padoan dichiara: “Noi non vogliamo nascondere niente a nessuno, il paese sta migliorando”.

 


 

A Veronica Lario non spetta l’assegno di divorzio di 1,4 milioni al mese. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano che ha accolto l’istanza di Silvio Berlusconi, cui ora la ex moglie dovrà restituire 60 milioni di euro.

 


 

E’ in fin di vita Totò Riina, ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma. I famigliari del boss corleonese potranno stargli vicino nella struttura sanitaria.

 


 

Borsa di Milano. Ftse-Mib +0,22 per cento. Differenziale Btp-Bund a 146 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,17 sul dollaro.

 


  

Dal mondo

   

La Camera ha approvato la riforma fiscale voluta da Donald Trump. La maggioranza repubblicana ha ottenuto il voto della Camera dei rappresentanti sul piano che ridurrà le tasse per imprese e individui per oltre 1,5 trilioni di dollari. Ora i repubblicani dovranno allineare la legge a quella attualmente in discussione al Senato.

  


  

Mugabe rifiuta di dimettersi. Il presidente dello Zimbabwe, in custodia dopo che l’esercito ha annunciato di aver preso il potere, ha detto ai capi militari che non rinuncerà al potere. Lo riferisce una fonte citata dall’Agence France presse.

  


  

“Basta ritardi in Libia”. Lo ha dichiarato il Consiglio di sicurezza dell’Onu in un comunicato: “Bisogna avviare immediatamente un dialogo costruttivo perché ulteriori ritardi creerebbero soltanto danni e sofferenze al popolo libico”.

   


   

Sciolto il maggiore partito di opposizione in Cambogia. La Corte costituzionale ha accettato il ricorso contro il Cnrp accusato di voler far cadere il governo con una rivoluzione popolare.

    


   

Approvata la modifica di Dublino. Il Parlamento europeo dà il suo via libera ai negoziati con il Consiglio e la Commissione per riformare l’attuale regolamento sull’accoglienza dei richiedenti asilo.

  


    

In aumento le vendite di auto in Europa. Secondo i dati dell’Acea le immatricolazioni a ottobre sono aumentate del 5,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2016.

   


   

Rinviato a giudizio il Partito popolare spagnolo per ostruzione alla giustizia nel processo su finanziamenti illegittimi.