Cannabis medica di stato, da gennaio in farmacia

Redazione

La produzione procede a pieno regime: previsto l'uso terapeutico previa decisione di uno specialista. Ma la legalizzazione nasconde molte insidie 

Cannabis di stato da gennaio nelle farmacie italiane. Non si tratterà di uso ricreativo, ma soltanto terapeutico previa decisione di uno specialista. La produzione procede a pieno regime e lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, unico autorizzato a sovrintendere, aspetta solo le ultime formalità per cominciare a far fronte alle ordinazioni delle regioni o delle strutture ospedaliere. Come spiega Repubblica, sono già pronti 20 chili di prodotto, ma lavorando senza sosta si prevede di arrivare a 100 chili l'anno per coprire il fabbisogno nazionale: la maggior parte delle regioni, infatti, ha inserito la cannabis tra le opzioni terapeutiche.

 

Il ministero della Salute del resto riconosce le proprietà analgesiche della pianta per patologie che implicano spasticità, come la sclerosi multipla. La cannabis può aiutare anche contro la nausea da chemioterapia, radioterapia, o da terapie per l’Hiv, stimola l’appetito nelle persone affette da varie malattie non soltanto nervose ed è utile per l’effetto ipotensivo nel glaucoma. La somministrazione può avvenire al naturale tramite decotto o vaporizzazione spray: in altre parole non è necessaria la sintetizzazione in farmaco vero e proprio.

 

 

Oggi l'Italia acquista la cannabis medica all’estero, soprattutto in Olanda, dunque il provvedimento mira anche al risparmio per le casse pubbliche. Il Foglio ha affrontato la questione della legalizzazione della cannabis per metterne in evidenza luci e ombre. Sebbene il giro d'affari per lo stato non sarebbe marginale, i rischi sono notevoli. Alfredo Mantovano aveva riportato dati e casi specifici che dimostravano come la legalizzazione, in realtà, non sia una scelta tanto scontata. Luca Bizzarri aveva scritto al direttore dell'esigenza di superare lo scontro tra proibizionisti e antiproibizionisti partendo dall'unico dato di fatto, ovvero che sempre più persone, che ci piaccia o meno, fanno un uso massiccio di droghe. Una dipendenza che invece, per Emmanuel Exitu, è intrinseca nella natura umana, semplicemente perché siamo dipendenza, siamo creature.