Vedi Saronno, e preferisci essere clandestino

Maurizio Crippa

Brutta come Follonica, se avete presente, ma senza il mare

Forse non siete mai stati a Saronno, là dove la Lega è stata condannata e multata per qualche mille euro per aver scritto “clandestini” su un manifesto contro i Signori Richiedenti Asilo. Io ci sono stato qualche volta di passaggio, però abito a 20 chilometri e ce l’ho presente. Ci sono tante fabbriche e gira abbastanza grana (intesa Pil), ci sono molti imam e qualche grana (inteso come ovunque in provincia). È famosa per l’infermiera killer con amante medico pazzo e per aver creato l’Amaretto. Ci ha studiato da ragazzo Berlusconi e ci è cresciuta Laura Comi. Ci sono bellissimi affreschi di Bernardino Luini e di Gaudenzio Ferrari, ma non li caga nessuno. Per sintetizzare: è brutta come Follonica, se avete presente, ma senza il mare. Forse a Saronno non chiudono in gabbia le Signore Nomadi come a Follonica, ma chissà. Tutto questo per dire: se non ci siete ma stati, non perdete niente. Vedi Saronno, e poi forse non muori. Ma pensi che si sta meglio da clandestini.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"