Così in Spagna è iniziata la "persecuzione" dei maschi

Antonio Gurrado

L'amministrazione comunale di Madrid ha vietato di star seduti a gambe larghe sui mezzi pubblici. In sé il divieto è ragionevole, ma irragionevole è la strada che ha portato al divieto

Quando andrete in Spagna e vi perseguiteranno perché siete maschi, sappiate che tutto è iniziato in questi giorni: l'amministrazione comunale di Madrid ha vietato di star seduti a gambe larghe sui mezzi pubblici. In sé il divieto è ragionevole, inutile sindacare, ma irragionevole è la strada che ha portato al divieto. È bastata infatti una petizione del gruppo femminista “Donne in lotta e madri stressate” contro l'invasione machista dello spazio (testuali parole); pare che stare a gambe larghe sia una pratica strettamente correlata al possesso di testicoli e al desiderio di non schiacciarli bensì d'imporli al mondo circostante per mezzo di proterva divaricazione. In ragione di ciò, lo star seduti comodi costringendo altrui in metà dello spazio necessario si chiama manspreading: ossia l'aprire le gambe proprio ed esclusivo dei maschi, ovvero l'aprire le gambe perché si è maschi. Ciò pone alcune trascurabili questioni teoriche. Anzitutto: un generalizzato e secco divieto di aprire le gambe, rivolto a maschi e femmine, non avrebbe sortito lo stesso effetto concreto se non addirittura maggiore? Poi: siamo sicuri che sia saggio proibire una pratica il cui nome anglofono, traducibile tutt'al più con un forzato arzigogolo, denuncia trattarsi di un concetto astruso e artificiale? Soprattutto: se ad aprire le gambe fosse una donna, sarebbe colpevole di manspreading o la passerebbe liscia poiché sprovvista di testicoli? Non lo sapremo mai, poiché chi ha protestato diffondendo immagini di donne stravaccate su più sedili contemporaneamente è stato accusato di sessismo.

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