Il bianco del tricolore simbolo perfetto dell'Italia repubblicana

Antonio Gurrado

A forza di eliminare riferimenti e stemmi è l'unica cosa in cui può rispecchiarsi l'ideale di tutti gli italiani

Ricapitoliamo. C'era l'esigenza di eliminare lo scudo crociato dei Savoia per marcare la distanza dalla dinastia regnante, scaricando su di essa la responsabilità del regime e della guerra. Poi c'era, naturalmente, bisogno di evitare ogni possibile ricordo del ventennio precedente: quindi via non solo i fasci e le emme maiuscole ma anche le aquile o le lupe o i gladi o qualsiasi insegna che richiamasse Roma antica e nuova. Di conseguenza ogni griffe della storica nobiltà delle città assoggettate col plebiscito, dai Medici ai Borbone, sarebbe stata fuori luogo. Il faccione di Garibaldi era politicizzato; Verdi richiamava acronimi controproducenti. La corona ferrea, troppo demodé. I riferimenti cristiani meglio di no per accontentare i comunisti, i riferimenti comunisti meglio di no per accontentare i cristiani. Un berretto frigio? Per carità, tanto valeva metterci direttamente una ghigliottina. Insomma, togli qui e togli lì, evita questo ed evita quest'altro, devo dire che alla fine lo stemma completamente bianco che campeggia al centro del tricolore repubblicano mi piace molto, mi sembra un simbolo in cui può rispecchiarsi l'ideale di tutti gli italiani.