Il caso dell'orango su Tinder che riscrive la teoria dell'evoluzione

Antonio Gurrado

L'esperimento di un gruppo di etologi su Samboja, una scimmia dello zoo di Apeldoorn, in Olanda

Samboja ha undici anni ed è su Tinder ma, prima di allarmarvi e chiamare la polizia, considerate le attenuanti specifiche. Anzitutto, Samboja è una femmina di orango, e il fatto di essere ancora nubile oltre i dieci l'avvicina pericolosamente all’età sinodale. In secondo luogo, non correte il rischio di imbattervi in Samboja mentre scartabellate fra foto di signorine che più o meno le somigliano: lei vive allo zoo di Apeldoorn, in Olanda, dove un gruppo di etologi le ha approntato un catalogo virtuale di possibili partner fra i quali farle scegliere il preferito. Il progetto si chiama, appunto, “Tinder per oranghi” e si basa sull’illusione che la foto di un bello scimmione tenebroso possa causare in Samboja un’aspettativa che la renda più propensa all’accoppiamento e più fortunata rispetto ai precedenti tentativi con la tradizionale presentazione dal vivo di oranghi scapoli; esattamente come accade a qualsiasi donna che confidi nell’online dating.

 

“Le emozioni hanno un ruolo chiave nella teoria dell’evoluzione”, ha dichiarato infatti uno degli etologi, e non posso darle torto: pensate al caso di quell’altra femmina di orango che prendeva la pillola perché i suoi guardiani australiani la reputavano “una donna del nuovo millennio, forte e indipendente”. O al macaco indonesiano che una regolare sentenza ha reso titolare dei diritti d’immagine per un selfie che si è scattato accidentalmente. O agli scimpanzé della Guinea che, a furia di essere osservati, si sono dati all’alcol e ora bevono regolarmente dalle sette del mattino. O alla scimmia cappuccino brasiliana che è andata al bar, s’è ubriacata e ha ingaggiato una rissa coltello alla mano. O alla scimpanzé nordcoreana che fuma un pacchetto di sigarette al giorno. O a quel giudice di New York (scimmione in senso lato) che ha riconosciuto pieni diritti umani a due scimpanzé (scimmioni in senso stretto). Tutti questi casi di primati su cui abbiamo proiettato le nostre emozioni – rendendoli romantici e tabagisti, sbevazzatori e nevrotici, creativi e farmaceutici – provano inoppugnabilmente che la scimmia discende dall’uomo.

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