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Del Roja per Iglesias

Edoardo Narduzzi
In politica come nel business la differenza la fa la strategia. Quella che viene decisa in alto da pochi. Podemos Unido – più una canzone degli Inti Illimani che un partito – è stato sonoramente sconfitto nelle ultime elezioni spagnole dove non ha preso un voto in più rispetto a sei mesi prima, nonostante la fusione con la sinistra neocomunista.
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In politica come nel business la differenza la fa la strategia. Quella che viene decisa in alto da pochi. Podemos Unido – più una canzone degli Inti Illimani che un partito – è stato sonoramente sconfitto nelle ultime elezioni spagnole dove non ha preso un voto in più rispetto a sei mesi prima, nonostante la fusione con la sinistra neocomunista. Non basta farsi Indignados o occupare il web con look descamisados per vincere le elezioni. Se non hai ai vertici un duo pensante come quello incarnato in Italia da Casaleggio-Grillo le elezioni le perderai sempre. Una lezione ai tanti che continuano a sorprendersi del ruolo della Casaleggio e Associati nel M5s: è la testa strategica per poter vincere a Roma e Torino ed essere il partito più votato nelle elezioni 2013.
La sconfitta del retorico e poco innovativo Pablo Iglesias merita un trittico del miglior Rioja. Si comincia con un Artadi, Vina El Pison del 2012 coltivato in 2,4 ettari fin dal 1945 nel terroir di Laguardia e che costa circa 180 euro a bottiglia. Si prosegue con un Finca Allende Aurus del 2010, una vendemmia tardiva fatta l’11 novembre del 2010 che in America si paga 123 dollari al pezzo. Per chiudere con un Abel Mendoza, Grano a Grano Graciano del 2012 dal costo di 40 euro, figlio di uno dei migliori enologi del Terroir, e più alla portata di tutti. Il vitigno Tempranillo è alla base del successo mondiale del Rioja, il temperamento iberico incarnato da Rajoy che ha saputo prendere 700 mila voti in più in soli sei mesi.
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