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La felice sicurezza della signora Cannavaro

Simonetta Sciandivasci
Daniela Arenoso, bionda senza averne l’aria (avendone una da rappresentante della Tupperware), è diventata la signora Cannavaro vent’anni fa. Conobbe Fabio, uomo che negli anni Novanta volevano sposare anche le spose di Dio, da ragazzina, tramite un Alfredo (è sempre colpa di Alfredo).
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Daniela Arenoso, bionda senza averne l’aria (avendone una da rappresentante della Tupperware), è diventata la signora Cannavaro vent’anni fa. Conobbe Fabio, uomo che negli anni Novanta volevano sposare anche le spose di Dio, da ragazzina, tramite un Alfredo (è sempre colpa di Alfredo): finirono insieme a una festa, gli chiese di accompagnarla a casa e dopo qualche giorno lui aveva già scritto “Fabio e Dany per sempre” su una funicolare. Da più giovinetta, assomigliava a Geri Halliwell, che nelle Spice Girl brillava per simpatia, fianchi tozzi e faccia schiacciata. Misura della felice sicurezza della signora: non un hashtag, non un pettegolezzo, non una replica alle insistenti attribuzioni di flirt del marito. Non ha nemmeno mai fatto sparire da internet la foto del suo matrimonio, quella che, a un primo sguardo, sembra la locandina di “X Files a Posillipo” (una serie purtroppo mai scritta). Probabilmente, Alfonso Signorini non saprebbe riconoscerla, se la incontrasse per strada abbracciata a Ciro Immobile. Non ha mai dato a nessuno del “piccolo uomo”. Le bastano la villa a Posillipo, Napulè, mille colori, tre figli, il marito: i piccoli grandi amori.
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