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Un anno di #MeToo, l'impatto sulla politica americana

L'analisi della professoressa Jane Hall

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Milano (askanews) - Il movimento #MeToo ha riacceso il dibattito, scosso equilibri e dinamiche, fatto cadere uomini potenti e spinto molte donne a rendere pubbliche le violenze subite, portando alla luce i meccanismi di un sistema patriarcale che inibisce la denuncia e ha anche polarizzato le posizioni, a maggior ragione negli Stati Uniti dove un'accusa di molestie ora ha travolto un giudice della Corte Suprema.

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"Le donne si sono organizzate, stanno andando avanti, cominciano a dire che certe cose non devono avvenire sul posto di lavoro ad esempio - commenta la professoressa Jane Hall, esperta di media, facendo un bilancio ad un anno dall'esplosione del movimento - Le molestie sessuali sono sempre state contro la legge negli Stati Uniti. Ma evidentemente la persone hanno bisogno che venga loro ricordato".

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Gli Stati Uniti sono il banco di prova degli effetti a lungo termine del #MeToo sulla politica e sulla società, a partire da un test molto pratico: le elezioni di medio termine.

"Io penso che la politica americana abbia una natura brutale ora sotto Donald Trump. Recentemente ha anche preso in giro Christine Ford per la sua testimonianza sul suo tentato stupro", spiega, citando l'ccusatrice del giudice Brett Kavanaugh.

"Quella che sarà interessante da vedere - conclude - è l'impatto che ci sarà sulle elezioni di medio termine. Le donne e gli uomini che si sono sentiti offesi diranno: non mi piace Donald Trump, voto contro i repubblicani?"

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Dalla risposta si comincerà a capire se questo è l'inizio di una rivoluzione culturale oppure no.

A cura di Askanews

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