Una fogliata di libri

Giorgio Foresto. Avventure a colori di un pittore fuggiasco

Giacomo Giossi

La recensione del libro di Giovanni Scarpa, Edizioni NPE, 90 pp., 19 euro 
 

Giorgio De Gaspari rappresenta uno dei più luminosi esempi di quel crogiolo di artisti, artistoidi, matti e mattoidi che fu Milano, e Brera in particolare, nel secondo Dopoguerra. Il luogo degli incontri per eccellenza chiaramente era il bar Jamaica in cui tutti prima o poi capitavano. De Gaspari fu forse uno dei più rilevanti illustratori di quel gruppo che faceva capo allo studio Dami, fondato tra gli altri da Carlo Porciani. Lo studio Dami vedeva tra le sue fila oltre a Giorgio De Gaspari anche Hugo Pratt, Mario Uggeri e Dino Battaglia e ha rappresentato un’idea innovativa di quella che sarebbe stata l’illustrazione editoriale moderna italiana. Ora, grazie a un bel libro attentamente curato da Giovanni Scarpa, Giorgio Foresto, Avventure a colori di un pittore fuggiasco (NPE) è possibile ripercorrere la vicenda umana e artistica di Giorgio De Gaspari che dopo la prematura morte della moglie decise di mollare tutto e trasferirsi nella laguna di Venezia. Per la precisione, nella dispersa isola di Pellestrina dove sarà noto sempre e solo con il nome di Giorgio Foresto. Qui l’artista vivrà per lunghi anni, fino alla morte, avvenuta nel 2012, di baratto e della solidarietà degli isolani. Su una palafitta da pescatori darà forma al proprio studio, denominato “Il mondo della luna” e proprio a Pellestrina diverrà amico dell’artista e architetto viennese Friedrick Hundertwasser con cui condividerà la visione artistica ed esistenziale. Il libro curato da Giovanni Scarpa è un percorso tra le opere e la vita di un artista eccentrico che non separò mai l’arte dall’esistenza, lasciandosi attraversare da gioie e dolori, vivendo i segni del tempo. Un uomo romantico e un viaggiatore assiduo: dalla Nuova Zelanda alle Filippine fino all’India. Giorgio De Gaspari rappresenta un’idea di Novecento, anche italiano, figlio delle avanguardie europee dell’inizio del secolo che finirà per scontrarsi con la durezza della modernità e il pragmatismo di una tecnica che si farà linguaggio asettico e razionale. Un esule in patria incapace dunque di sottostare alle regole della modernità, come seppe raccontare di sé e di altri simili a lui Luciano Bianciardi ne La vita agra. Giovanni Scarpa ne tratteggia la biografia, la vita agra appunto, di un uomo in grado di trasformare la propria fuga in vita e la propria vita in arte totale. Nonostante “Il mondo della luna” sia andato distrutto nel 2019, restano le opere, a testimonianza di una possibilità di vivere e di esistere altra. Una via forse irrazionale, ma di certo coraggiosa. 

 

Giorgio Foresto. Avventure a colori di un pittore fuggiasco
Giovanni Scarpa
Edizioni NPE, 90 pp., 19 euro