Gli estivi
Recensione del libro di Luca Ricci edito da La nave di Teseo, 229 pp., 18 euro
Agosto al Circeo. La partenza da Roma che con il suo volto comico e caricaturale è “una barzelletta eterna” dove gli unici che resistono sono i grattacheccari con granite dai colori improbabili. Le code sulla Pontina “che accadono”, l’aria condizionata che non è mai abbastanza, il caldo che dà alla testa e lo squallore che in alcuni casi diventa persino “eccitante”. L’arrivo al mare, le ville che si somigliano, quelle più belle che non si vedono, le cancellate in ferro battuto adornate di fiori. Gli sguardi, le voci e i saluti ritrovati, i tavoli all’aperto, i colori, i sapori, i corpi nudi, l’odore delle creme solari, quello dei gamberi e dei calamari, i libri da leggere, i tormentoni musicali, le relazioni umane che sono spesso maniacali e superficiali, ma “fanno sanguinare pur restando effimere”. Gli amori sono quasi sempre passioni, un po’ come i gelati, gli aperitivi, i vodka lemon e i bicchieri della staffa che non finiscono mai, i pranzi di ferragosto e i cassonetti “rigurgitanti” di teglie d’alluminio, di cocomeri e bucce. La socializzazione è “esasperata” e gli antidepressivi fanno stare in pace con il mondo, ma l’amico editore è sempre il solito romantico sconfitto dalle donne e negli affari mentre il tempo commuove “solo perché trascorre”.
Dopo Gli autunnali, Luca Ricci torna a parlarci delle stagioni come solo lui sa fare, ma soprattutto di sentimenti, un tema che gli sta molto a cuore (recuperate anche il suo L’amore e altre forme d’odio). In queste pagine l’amore diventa un’ossessione e lui dimostra ancora una volta di conoscere davvero le cose del mondo, ma soprattutto di saper fissare il muro e sapere le cose degli uomini.
GLI ESTIVI
Luca Ricci
La nave di Teseo, 229 pp., 18 euro