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Ultras in curva, non figuranti virtuali

Alessandro Giuli
Mi dicono che il “trattamento Gabrielli” si sta estendendo dalla Sud romanista alla Nord laziale. Dicono che, in vista del derby, sia iniziata la caccia agli ultras biancoazzurri “colpevoli”, anche loro, d’aver annunciato la serrata in vista del derby, per protesta contro la divisione a metà delle c
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Mi dicono che il “trattamento Gabrielli” si sta estendendo dalla Sud romanista alla Nord laziale. Dicono che, in vista del derby, sia iniziata la caccia agli ultras biancoazzurri “colpevoli”, anche loro, d’aver annunciato la serrata in vista del derby, per protesta contro la divisione a metà delle curve. Il pretesto sarebbe il mancato rispetto dei posti numerati durante la partita. In breve: se siedi in curva, sei prigioniero del tuo posto, non puoi spostarti, non puoi occupare un seggiolino vuoto, e se la tua squadra segna devi rimanere fermo lì. Altrimenti verranno a cercarti, ti multeranno, ti prometteranno un Daspo. Dicono questo, i laziali, e non fatico a crederci. Non conosco il prefetto Gabrielli, voglio sperare che prima o poi diventi più ragionevole: non si può trasformare il calcio in una Playstation, con figuranti virtuali sugli spalti. Presto saranno le tivù a farlo presente: senza curve, non c’è spettacolo e i telespettatori se ne accorgono. Sempre che non ci pensi prima il ministro Alfano, lui non ama gli ultras ma a differenza di Gabrielli è un politico, non uno sbirro, e sa come vincere senza strafare.
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