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Terrazzo

L’iper-presepe diventa un parco a tema

Giulio Silvano

Altro che Napoli. La Giordania punta sull’anniversario del battesimo di Gesù, nel 2030 

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Tempo di presepi. “La rivoluzione è fare il presepe”, diceva nel 2017 Giorgia Meloni che adesso è entrata anche lei a far parte delle colline di muschio napoletane, “la più venduta, insieme a quelle di Maradona e della regina Elisabetta”, dicono i giornali. Ma cos’è un paesello stagionale sul comò d’ingresso, con grotte di carta, fiumi di Cuki, paperelle di plastica e il pastorello Benino che dorme comprato in gita a San Gregorio armeno, rispetto a un vero villaggio biblico?

 
La Giordania, evidentemente stanca di esser identificata con El Khasneh e le instagrammabili rovine di Petra, vuole creare un parco a tema, un’esperienziale totalizzante per vivere come nel Primo secolo. L’occasione è l’anniversario del battesimo di Gesù, che si terrà nel 2030 (duemila anni) per fare un po’ di cash con il sempre fruttuoso turismo religioso, che ha numeri molto più alti di quello archeologico. Il budget è di 100 milioni di dollari, e ci saranno anche un albergo a tre stelle, negozi, un museo, una spa e aree spirituali nella natura. E’ stata rifiutata l’idea di un hotel di mega lusso, per non incappare nelle critiche da cammelli e crune dell’ago. Il sito è già patrimonio Unesco, a pochi chilometri a nord dal Mar Morto, e in questo modo i turisti-pellegrini potranno vedere gente in tunica che intreccia palme sull’uscio di una capanna di fango e portarsi a casa anche qualche t-shirt o Funko Pop di Giovanni Battista o borracce per raccogliere l’acqua del Giordano. Lourdes docet. Ma la paura è che l’effetto sia quello del Fidenza Village, ma nel deserto. I cavi elettrici e la fibra per il Wi-Fi verranno nascosti sottoterra per non rovinare l’effetto Primo secolo. Al lancio del progetto, spinto dalla Baptist World Alliance, ha partecipato anche il re Abd Allah II, marito di Rania.

 

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Gli architetti sono già al lavoro, forse ispirati dalla Passione di Cristo di Mel Gibson, magari i progettisti si stanno riguardando la miniserie di Zeffirelli, o forse il modello è la Holy Land experience, ricostruzione della Gerusalemme biblica a Orlando, Florida, che ha dovuto chiudere nel 2020 (ora ci costruiranno un ospedale), dove americani in costume ricreavano sul palco le scene più salienti dei Vangeli, un po’ villaggio vacanze un po’ teatro Brancaccio.

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Ma sembra meno trash l’idea dei mediorientali che, hanno già detto, nei ristoranti del parco serviranno prodotti bio fatti con le erbe locali “menzionate nella Bibbia”. Very authentic. Tipo Westworld ma con i re Magi. Tipo Disneyworld ma con la strage degli innocenti. 

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