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Terrazzo

In viaggio con Tom

Gli anni amburghesi dell'artista-pubblicitario

Michele Masneri

La città anseatica, capitale di libertà e controculture, scena musicale (Beatles) e artistica con la sua Reeperbahn e i locali a luci rosse, sarà fondamentale per il disegnatore

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Pochi marchi o immaginari o culti possono obiettivamente dirsi davvero “iconici” come il nerboruto Tom of Finland, omaccione  in pelle e Ray Ban, dai pantaloni e dal labbrone turgido inventato da  Touko Laaksonen  (1920-1991).

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Pochi marchi o immaginari o culti possono obiettivamente dirsi davvero “iconici” come il nerboruto Tom of Finland, omaccione  in pelle e Ray Ban, dai pantaloni e dal labbrone turgido inventato da  Touko Laaksonen  (1920-1991).

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Poi consacrato “il più grande artista finlandese del Novecento”, con francobolli di stato e tutto, rubando la scena a personaggi più istituzionali come Alvar Aalto, Laaksonen mentre inventava la sua epopea sempre meno di nicchia e sempre più mainstream aveva  vita difficile: in guerra (la seconda) accoltellerà un soldato nemico piombato dal cielo col suo paracadute, e il soldato poi bellissimo rimarrà ossessione militare perenne, come spesso accade, tipo il Jimmy Trimble di Gore Vidal.

 

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Di lì, dopoguerra, e osservazioni e fotografie di poliziotti, soprattutto nazisti: ne discenderà l’estetica e l’immaginario di  protuberanze, baffoni, zazzere, fossette, tutta un’estetica molto peculiare tra Leni Riefenstahl e Jacovitti (e certe rotondità che non sarebbero dispiaciute a Aalto).  

 

A Berlino Laaksonen è derubato e incarcerato, e la città tedesca pare molto meno divertente di come c’era stata raccontata dai vari Cabaret. A salvarlo sarà il suo vecchio capitano, divenuto diplomatico, con una moglie  comprensiva che gli permette pokerini con tanti amici solo maschi un certo giorno della settimana (poi però arriva la madama, con arresto del capitano, sputtanamento, soggiorno in manicomio riparativo).

 

Molto meglio allora Amburgo: la città anseatica, capitale di libertà e controculture, scena musicale (Beatles) e artistica con la sua Reeperbahn e i locali a luci rosse, sarà fondamentale per il disegnatore (ma di giorno pubblicitario), che vi capita per la prima volta negli anni Cinquanta e poi vi tornerà sempre più spesso (e nel 1976 ci fa la sua prima mostra). Gli anni amburghesi sono il centro del librone-catalogo edito da Skira “Tom of Finland made in Germany”, come l’omonima mostra appena conclusasi alla Judin Gallery di Amburgo (Juerg Judin e Pay Matthis Karstens sono gli autori). Con tante foto inedite, e saggi: anche un diario di viaggio compreso di fotografie, appunti, scontrini: e carte di Toblerone.

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