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viale mazzini

La Rai apre un'istruttoria sul caso Scurati. Rossi: "Tentativo di aggressione nei confronti della tv pubblica"

Il direttore generale interviene sul caso della mancata partecipazione dello scrittore alla trasmissione di Serena Bortone: "La narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento"

"In queste ore in cui si susseguono notizie inverosimili e ricostruzioni surreali, mi trovo costretto ad intervenire per cercare di frenare l’ennesimo tentativo di aggressione nei confronti della Rai. È in atto un’istruttoria per verificare se ci siano stati errori relativi alla mancata partecipazione dello scrittore Scurati alla trasmissione Che sarà di Serena Bortone, partecipazione che era prevista nel comunicato stampa ufficiale uscito la sera prima della puntata in questione". Lo fa sapere con una nota il direttore generale dell'azienda, Giampaolo Rossi, che puntualizza: "Sono obbligato a ricordare che la narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento". 

Secono il dg di Viale Mazzini, "il palinsesto e la programmazione del servizio pubblico dimostrano pluralismo, varietà di punti di vista, di visioni e culture". 

Rossi difende l'azienda dalle polemiche che in queste settimane hanno colpito la televisione pubblica, di cui quella sul mancato monologo di Scurati è solo l'ultima. "Mentre imperversa su giornali e televisioni concorrenti l’ennesimo attacco strumentale al servizio pubblico, la Rai in tutte le sue strutture sta lavorando alla realizzazione del nuovo piano industriale proprio con l’obiettivo di trasformare questa azienda in una moderna digital media company e di fronteggiare al meglio le grandi sfide a cui è chiamata nel prossimo futuro". 

"La Rai – conclude la nota – è un patrimonio della nostra nazione, oltre che un hub industriale che sostiene intere filiere produttive italiane, a partire da quella dell’audiovisivo. Credo sia mio dovere difendere il lavoro quotidiano che viene fatto da migliaia di lavoratrici e lavoratori per continuare a garantire uno dei più grandi Servizi Pubblici d’Europa".

 

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